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Affitti brevi tramite intermediazione online: da ottobre si paga la tassa di soggiorno

L'amministrazione comunale ha fissato una tariffa pari al 3 per cento del costo dell'appartamento. Presi contatti con AirBnb Italia

LECCE- Anche i portali online devono versare la tassa di soggiorno se si occupano di intermediazione per locazioni brevi. Del resto è sempre più diffusa la ricerca di appartamenti e soluzioni abitative per periodi limitati tramite siti specializzati che facilitano il contatto tra il proprietario e il potenziale cliente.

Da un anno è in vigore la relativa legge e oggi la giunta comunale ha stabilito la tariffa nella percentuale del 3 per cento sul costo della camera o dell’appartamento. Il limite massimo, secondo un decreto del 2011 è comunque di cinque euro a persona per notte. La tariffa sarà applicata a partire da ottobre, perché secondo lo Statuto del contribuente non si possono pretendere adempimenti prima del sessantesimo giorno dell’entrata in vigore delle relative disposizioni.

L’amministrazione comunale leccese ha già stabilito i primi contatti con AirBnb Italia e sta lavorando ad una convenzione che permetta al portale di riscuotere direttamente la tassa al momento del pagamento online per poi rendicontarla e girarla all’ente comunale. L’obiettivo, così facendo, è di liberare i locatori dall’incombenza, ma anche di arginare il rischio di evasione del tributo.

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