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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ancora polemiche sui lavori della banda larga. Open Fiber replica alle accuse

Intervento chiarificatore della società. “Basta strumentalizzare, adesso ci attaccano persino su cantieri non nostri”

LECCE - Corre sempre più veloce, anche in queste settimane, la polemica sui lavori in corso già da diversi mesi per l’innovazione tecnologica della banda larga in quel di Lecce e soprattutto su alcune delle scelte operate dalla società esecutrice negli interventi lungo le strade cittadine e sulle linee di cablaggio che corrono sulle facciate dei palazzi. Una questione che vede registrarsi oggi anche l’intervento, non certo tenero, del consigliere comunale dell’opposizione Andrea Guido che ha richiamato il mancato controllo degli assessori comunali competenti sulle azioni di intervento della ditta affidataria Open Fiber, e soprattutto le anomalie di ripristino sul manto stradale e la segnaletica dopo le operazioni di scavo. Nello specifico il consigliere fa riferimento anche ad alcuni interventi “imprecisi” realizzati in via 140° Reggimento Fanteria, sui quali la ditta esecutrice ha subito precisato invece che si tratta di lavori e cantieri eseguiti da un’altra ditta e non  riconducibili a Open Fiber.  

Accuse che comunque seguono le segnalazioni dei cittadini raccolte anche dallo Sportello dei Diritti della provincia di Lecce, che con il suo referente Giovanni D’Agata, oltre alle strade “dissestate” ha lamentato l’esecuzione della infrastrutturazione di questi giorni sui palazzi del centro cittadino con “fili attaccati sulle facciate e il duro colpo al decoro urbano”. Una sequela di valutazioni e accuse sulle quali, oggi la società Open Fiber, ancora una volta, si è vista costretta ad intervenire con una nota di replica ufficiale da un lato per sgomberare il campo da quelle che la ditta considera le “solite strumentalizzazioni” e dall’altro per assicurare che gli interventi, per altro ancora in corso e non ultimati quindi con la messa in opera ancora non definitiva, sono comunque regolarmente autorizzati e conformi alla legge.

“Preme innanzitutto sottolineare che le lavorazioni impropriamente contestate sono espressamente autorizzate e soprattutto conformi alla normativa - decreto fibra, decreto scavi e altro - che prescrive le modalità d’intervento della posa dei cavi e dei ripristini in ogni dettaglio” scrive nella nota la società Open Fiber, “sui gusti estetici dei singoli, tantomeno nel corso di lavori non ancora terminati e quindi di uno stato dell’arte provvisorio, Open Fiber ha ben poco da aggiungere svolgendo il suo compito nel pieno rispetto delle leggi vigenti. Il valore storico-architettonico del centro di Lecce è ben noto alla struttura tecnica che opera con impegno e proattività nel territorio cittadino: gli interventi sugli edifici vincolati sono infatti eseguiti soltanto col parere positivo della Soprintendenza” puntualizzano i referenti della ditta appaltatrice, “parlare quindi di scempio e obbrobrio è gravemente lesivo nei confronti di un’azienda che opera sempre nella massima trasparenza e disponibilità nei confronti di pubbliche amministrazioni, amministratori di condominio, imprese e cittadini. Per le altre tipologie di immobili non vincolati, il lavoro viene svolto dietro autorizzazione dei competenti amministratori. In caso di mancato rispetto di queste linee guida, Open Fiber interviene direttamente sulle ditte incaricate inadempienti con sanzioni che possono arrivare alla revoca del contratto”.

Entrando nel dettaglio tecnico e tra i meandri del progetto della banda ultra larga dalla società si chiarisce anche  come  la posa dei cavi in facciata, grazie al riutilizzo di infrastrutture esistenti, permetterà di annullare i disagi creati dagli scavi. “L’intento di Open Fiber è del resto proprio quello di ridurre l’impatto di un’opera estesa a gran parte della città” spiegano i tecnici della ditta, “un’iniziativa totalmente privata grazie a un investimento diretto di oltre 12 milioni di euro. Un progetto che vede in campo numerose ditte che impiegano manodopera prevalentemente locale, un intero comparto economico colpito negli scorsi anni da una grave e profonda crisi. Bisogna inoltre ricordare che il cablaggio in fibra ottica di un edificio ne aumenta automaticamente il valore di mercato, come dimostrato da numerosi studi e anche dal buonsenso: locare un appartamento dotato di un accesso al web da 1 Gigabit al secondo, magari a un’azienda, rappresenta di per sé un valore aggiunto per proprietario e locatario”.

C’è anche da dire che la Open Fiber, già in passato, si è più volte “doverosamente” scusata con la cittadinanza leccese per i disagi patiti a causa degli scavi. L’azienda tuttavia non intende essere ulteriormente strumentalizzata, a maggior ragione davanti a ripetuti attacchi privi di fondamenti tecnici e normativi. “Open Fiber investe fondi propri e dialoga col Comune, come tutte le aziende impegnate in lavori stradali nei contesti urbani nella conduzione di un intervento in tutto e per tutto di carattere privato” concludono dalla società, “la rete a banda ultra larga di Open Fiber a Palazzo Carafa, e quindi ai cittadini leccesi, non costa un centesimo così come proprietari di immobili e inquilini non devono sostenere alcuna spesa per gli interventi di cablaggio e attivazione del servizio. Il nostro impegno è quello di restituire le aree di cantiere nelle condizioni originarie, con lavori a regola d’arte opportunamente validati dall’amministrazione municipale una volta effettivamente conclusi. Polemizzare con le lavorazioni in corso d’opera è quindi prematuro se non strumentale a penalizzare un’azienda che ha volutamente investito in proprio a Lecce. Per questo chiediamo ai cittadini pazienza, rendendoci disponibili a offrire qualsiasi tipo di chiarimento necessario alla comprensione di un intervento esteso e complesso”.  

Guido: “Un disastro ad ogni passaggio”

PHOTO-2019-07-08-17-13-26-3Di diverso avviso la valutazione del consigliere Andrea Guido che incalza: “la Open Fiber, la società che sta effettuando in città i lavori per la banda ultra larga, ha lasciato un disastro ad ogni suo passaggio. Non ne ha fatta una buona: ha sbagliato nel ripristino della segnaletica orizzontale e ha rattoppato in malo modo ogni traccia, mettendo a rischio il defluire delle acque dalle strade. Gli assessori al ramo dell’amministrazione comunale cosa fanno?” si chiede l’esponente di Fratelli D’Italia, “ho l’impressione che neanche se ne siano accorti. Proprio qualche giorno fa, infatti, Alessandro Delli Noci ha annunciato un’estensione dell’infrastruttura nei quartieri più periferici della città. Come se già non bastassero i danni subiti finora. I rattoppi, infatti, hanno praticamente modificato le pendenza delle strade, con molta difficoltà per il defluire dell’acqua. Mentre l’assessore al Traffico dal canto suo” conclude Guido, “probabilmente non avrà ancora notato che dove è passato il cantiere della Open Fiber, molte strisce bianche o strisce delimitanti gli stalli per disabili e gli spazi destinati al carico e scarico, miracolosamente sono diventate blu, con gravi disagi per i cittadini”.

D’Agata: “Fili attaccati sulle facciate dei palazzi”

Lavori per la fibra a Lecce, dalle contestazioni per le strade dissestate alle preoccupazioni dello Sportello dei Diritti per i fili attaccati sulle facciate dei palazzi del centro e la richiesta di interevento dell’assessorato ai Lavori pubblici. “Da mesi la città di Lecce è letteralmente in balìa dei cantieri per la fibra e mentre lentamente si cerca di tornare alla normalità, nonostante le strade letteralmente martoriate da queste permanenti opere che si pensava non dovessero lasciare alcun segno indelebile sulle vie cittadine, circostanza questa visibilmente disattesa, le ditte incaricate stanno passando agli immobili” evidenzia Giovanni D’Agata, “e lo scempio o forse l’obbrobrio si sta compiendo proprio in questi giorni, com’é possibile verificare dalle fotografie inviateci attraverso le segnalazioni di proprietari e cittadini indignati dalle soluzioni attuate, che ove ritenute definitive, daranno un duro colpo al decoro urbano dei palazzi cittadini, alcuni di pregevole valore architettonico, le cui facciate sono preda dei cavi e relative cassette che anziché canalizzati sul suolo pubblico tessono uno spettacolo non edificante per una città il cui centro dovrebbe essere sempre vocato alla bellezza”. Situazione che da quanto replicato dalla Open Fiber, dovrebbe essere soltanto temporanea e  non pregiudicare, al termine dei lavori, l’equilibrio architettonici degli immobili interessati.

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