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A(t)tacco di mafia: la corruzione denunciata in un fotoprogetto

Un percorso visivo che attraversa l’ecomafia, passando dal caporalato e dal ricordo della piccola Angelica Pirtoli

LECCE – “A(t)tacco di mafia”: parte dal Tacco, appunto, un fotoprogetto sulle mafie locali, partorito dall’idea di Alessandro Fiore di Federica Lupo, co-realizzatrice e modella. Dalle ecomafie, al caporalato, passando per la corruzione nelle istituzioni, i due ideatori hanno anche voluto ricordare la storia della piccola Angelica Pirtoli, come simbolo di tutte le vittime di mafia.

 A chiusura di questo percorso fotografico - per ora consultabile online, ma che a breve partirà con alcune esposizioni al pubblico-  non poteva che esserci un messaggio di speranza con l’eredità lasciata proprio alla terra salentina da Renata Fonte - la politica neretina che perse la vita nella sua lotta a difesa del litorale di Porto Selvaggio-  e della dura sfida quotidiana di tante associazioni locali nella resistenza ai meccanismi mafiosi.

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“Penso che si dovrebbe parlare più spesso di queste cose, nei miei fotoprogetti continuerò ad avere un occhio di riguardo per la realtà salentina, pur senza rinunciare a uno sguardo cosmopolita: il prossimo progetto infatti sarà una sorta di reportage del mio viaggio del 2017 a Chernobyl, ora che l’omonima serie tv ha riportato l’attenzione sull’argomento”, ha dichiarato Alessandro Fiore. (https://www.facebook.com/AlessandroFioreFP/)

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