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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Otranto

La battaglia sui pontili nel porto. Il Tar accoglie il ricorso del Comune

Dopo la sospensiva arriva la sentenza che legittima le ragioni dell’amministrazione di Otranto contro il parere della Soprintendenza. “Il nuovo progetto una soluzione per rendere compatibili le strutture con il vincolo”

OTRANTO – Dopo la tregua ottenuta con l’accoglimento della richiesta di sospensiva a fine novembre, il Comune di Otranto incamera, anche nel merito, un altro punto a favore nella contesa per il mantenimento tutto l’anno, senza necessità di smontaggio in inverno, dei pontili di approdo nell’area portuale. E’ stata infatti pubblicata la sentenza del tribunale amministrativo che ha accolto il ricorso presentato dall’amministrazione comunale idruntina, assistita dai legali Federico Massa e Mauro Finocchito, contro la disposizione della Soprintendenza che nei mesi scorsi aveva imposto lo smantellamento immediato dei pontili, entro il termine di trenta giorni, forte anche di una sentenza di appello del Consiglio di Stato che sulla base dello stato attuale dei pontili aveva legittimato il precedente ordine di smontaggio delle strutture.    

I giudici della prima sezione del Tar Lecce, nel corpo della sentenza, hanno valutato tra l’altro, che la predisposizione di un nuovo progetto, che prevede un abbassamento dei pontili ad una altezza inferiore rispetto alla base delle mura che costituiscono il bene tutelato sotto il profilo della fruizione visuale, “rappresenta uno dei modi possibili di ottemperare alla pronuncia del giudice amministrativo, atteso che proprio tale interferenza visiva dei pontili era stata posta a fondamento del precedente parere sfavorevole espresso dalla Soprintendenza”.

Il Comune di Otranto infatti proprio al fine di evitare lo smontaggio stagionale dei pontili galleggianti, che richiederebbe difficoltà logistiche e anche un esborso economico elevato per l’amministrazione comunale, ha proposto un nuovo progetto, conformandosi alle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza, prevedendo l’abbassamento di un terzo del piano di calpestio dei pontili, collocandoli in tal modo al di sotto del profilo della base della cinta muraria. Progetto valutato positivamente anche da otto enti nella relativa conferenza dei servizi del 26 ottobre dello scorso anno e con il parere contrario della sola Soprintendenza, la quale rappresentava che l’impatto negativo sulla fruizione della visuale della base delle mura urbiche derivasse non solo dai pontili, ma anche dalla presenza delle imbarcazioni ormeggiate. E così il nuovo progetto, proprio sull'opposizione e l’impugnazione presentata dalla Soprintendenza avverso il provvedimento del Comune, è ora all'attenzione del Consiglio dei Ministri che già in una riunione del 26 novembre scorso ha avuto modo di prendere atto della situazione. Nel contempo per l’amministrazione comunale del sindaco Pierpaolo Cariddi, è arrivata ora la legittimazione dell’iter intrapreso da parte del Tar in attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda.            

“Esprimiamo grande soddisfazione perché il Tar ha riconosciuto la piena legittimità dell'azione amministrativa posta in essere dal Comune dopo che il Consiglio di stato aveva pronunciato una sentenza che, con riferimento all'attuale struttura dei pontili, affermava la legittimità di un precedente ordine di smontaggio” commentano in una nota i legali del Comune, “il tar ha riconosciuto che la presentazione e approvazione di un progetto di modifica dell'esistente non solo non costituisce una elusione della sentenza del Consiglio di Stato, ma, al contrario, rappresenta il  legittimo esercizio delle competenze comunali per la ricerca di una soluzione che rendesse l'opera compatibile con il vincolo. Del resto, il nuovo progetto, proprio sull'opposizione presentata dalla Soprintendenza avverso il provvedimento del Comune, è ora all'attenzione del Consiglio dei Ministri. In tale ultima prospettiva” aggiungono gli avvocati Finocchito e Massa, “non può che ritenersi veramente fuori luogo la pretesa della Soprintendenza, di imporre in termini ultimativi lo smontaggio di un'opera la cui modifica e l'idoneità della modifica a superare il ritenuto contrasto con il vincolo, è all'esame del Consiglio dei Ministri. La sentenza del Tar riporta nell'alveo della naturale collaborazione istituzionale una vicenda che, per troppo tempo, è stata negativamente segnata da una innaturale ed esasperata conflittualità”.

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