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Castro, perla sfregiata: danni per 440mila euro tra porticciolo e piscina

Nella scheda tecnica inviata alla Regione Puglia il dettaglio delle spese ritenute necessarie: si temono ricadute per la prossima stagione estiva. Ma per tutta la Puglia per ora solo 900mila euro

CASTRO – Tra i comuni maggiormente vessati dalla forte ondata di maltempo di metà novembre c’è senza dubbio Castro, località che guarda a levante, tra le più belle del litorale salentino. Le zone più colpite sono state l’area portuale e il comparto della grotta Zinzulusa, compresa la piscina comunale.

Il computo dell’ufficio tecnico, recepito nella scheda di rilevazione danni inviata alla Regione Puglia, indica la somma di 440mila euro. Un importo che si riferisce, come richiesto, alle solo opere pubbliche e che, da solo, vale poco meno della metà dei quasi 900mila euro stanziati dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 2 dicembre per i comuni pugliesi colpiti dal maltempo. 

In attesa di ulteriori stanziamenti dal governo, resta da capire come avverrà il riparto di quelle somme che per prime verranno messe a disposizione. Ci sono alcuni comuni costieri che, a causa dei danni subiti, rischiano una ricaduta negativa sulla prossima stagione estiva. Basti pensare che Porto Cesareo ha fatto una stima superiore ai sei milioni di euro, che diventano 30 se riferiti all'intera provincia.

Ma nemmeno Castro se la passa bene: il rivestimento della piscina si è in gran parte distaccato, il muretto perimetrale è stato divelto per circa 15 metri di lunghezza e scaraventato nella vasca dalla furia delle onde, la pavimentazione del solarium è stata danneggiata. Per il ripristino è stata calcolata una spesa di 40mila euro.

Frane e cedimenti dopo la mareggiata

Un importo decisamente superiore è richiesto per la messa in sicurezza del costone roccioso adiacente la strada di accesso al porto: una rete metallica, frutto di precedenti interventi, ha comunque contenuto i distacchi ma servono 200mila euro. In area portuale si è registrata la frana dei massi, per circa 40 metri in lunghezza, che costituiscono la mantellata esterna. Danni anche in corrispondenza dell’avamporto, rottura della pavimentazione delle banchina sul lato della Grotte del Conte e parziale dissesto della superficie dello scivolo dello scalo di alaggio: anche in questo caso le spese ritenute necessarie per il ripristino, e nemmeno in questo caso disponibili in bilancio, ammontano a 200mila euro. 

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