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“Salute degli italiani sotto la media, Puglia in zona rossa”. Garattini al convegno Lilt

Allarme per la presenza dei metalli in decine di comuni salentini. Se ne è discusso sabato, alla presenza del noto farmacologo e del medico Serravezza. Presto, a Gallipoli, il centro di Oncologia ambientale

LECCE - La correlazione tra la presenza di veleni nei terreni e l’insorgenza di neoplasie nel Salento e lo stato di salute della popolazione. E’ l’argomento posto al centro del 12esimo convegno “Ambiente e salute”, organizzato dalla Lega italiana contro i tumori di Lecce, nel quale ha anche preso parte un ospite illustre: il professor Silvio Garattini,  90 anni il prossimo 12 novembre, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano. L’edizione 2018 dell’incontro si è svolta presso l’aula magna del campus universitario “Ecotekne”, davanti a centinaia di studenti. Un’occasione nella quale è stato anche fatto il punto sull’Ilma, l’Istituto di ricerca per l’oncologia ambientale, voluto dalla Lilt e attualmente in fase di realizzazione alle porte di Gallipoli.

La lezione del celebre farmacologo si è focalizzata sui temi della prevenzione e delle "cattive abitudini di vita che causano la stragrande maggioranza delle malattie" come alcol, fumo, sedentarietà e cattiva alimentazione. Fenomeni ai quali si aggiungono anche gli aspetti legati all'inquinamento ambientale. Il luminare ha parlato della "disinformazione diffusa" rispetto a temi importanti come quello dei vaccini e, più in generale, della scarsa cultura scientifica: "Se ci fosse più cultura scientifica - ha detto - non ci sarebbero tanti comportamenti dannosi per la salute. Purtroppo oggi se sbagli un congiuntivo ti correggono, se confondi una molecola con un atomo ti giustificano".

Sempre al riguardo, ha ammonito: "La disinformazione alimenta le derive antiscientifiche che portano anche i governi a legiferare sull'onda delle opinioni e non delle evidenze scientifiche". Nel corso della sua lectio, il professor Garattini ha mostrato anche l'esito di un recente studio secondo cui l'indice di mantenimento dello stato di salute degli italiani è sotto la media europea e la Puglia è nella zona rossa. Poi si è congedato lanciando un ultimo, importante messaggio: "La prevenzione - ha detto - non è un problema medico, ma culturale. Da quanti anni non si vedono campagne contro il fumo? Eppure è una delle cause prevenibili riguardanti il 12 per cento di tutte le morti e il 22 per cento delle morti da tumore". Stesso discorso per le cattive abitudini alimentari. "Se con la pubblicità facciamo vedere ogni giorno quanto sono buone le merendine, non possiamo lamentarci se poi i bambini le mangiano in abbondanza". E ha concluso: "Compiere scelte corrette è possibile con la scienza: nonostante le sue imperfezioni, è l'unica a cui ancorarsi".

La dodicesima edizione del convegno "Ambiente e salute"

Durante il convegno, si è inoltre parlato del progetto di ricerca "Geneo" che indaga sulle correlazioni tra la presenza di veleni nei terreni e l'insorgenza di neoplasie. Altri venti comuni salentini hanno infatti chiesto alla Lilt di valutare lo stato di salute dei rispettivi terreni, andando così ad aggiungersi ai 32 comuni della provincia già coinvolti nella prima fase della ricerca il cui esito, lo ricordiamo, ha rivelato un'allarmante presenza di metalli pesanti nella maggioranza dei comuni oggetto dell'indagine. "Abbiamo fatto un approfondimento rispetto ai dati emersi dallo studio Geneo - ha spiegato ieri l'oncologo Lilt Giuseppe Serravezza, referente scientifico del Centro Ilma - e abbiamo scoperto che quelli rilevati nella provincia di Lecce sono uguali a quelli della provincia di Brindisi. Solo che lì ce li aspettavamo, da noi no", come ha anche sottolineato in una intervista che LeccePrima pubblicò oltre un anno addietro, in un dossier.

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