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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Controlli e distanze tra i braccianti a Boncuri: scende in campo la Asl

Il centro di accoglienza a Nardò non ha ancora aperto e i sindacati sollecitano un incontro con il prefetto. Intanto è pronto il protocollo sanitario legato a doppio filo all'emergenza Covid-19

Nardò – L'accoglienza dei braccianti agricoli a Boncuri quest'anno non potrà prescindere dal rispetto delle norme di salute dovute all'emergenza in corso.

La stagione della raccolta dei prodotti ortofrutticoli, infatti, è già iniziata e i lavoratori (al netto dei ritardi) saranno come sempre ospitati nel campo di accoglienza predisposto dalle autorità nell'agro di Nardò, in località Arene Serrazze.

I prefabbricati allestiti a Boncuri sono atti ad ospitare 150 persone ma ad oggi la struttura risulta ancora chiusa, sebbene qualche decina di lavoratori, in maggioranza migranti, siano già sul posto e abbiano iniziato le attività di raccolta delle angurie.

Per accelerare i tempi ed evitare che, come al solito, l'apertura del campo slitti a luglio, i sindacati Fai, Flai e Uila hanno già chiesto un incontro urgente al prefetto Maria Teresa Cucinotta.

Del resto, dal punto di vista organizzativo, la procedura è stata già verificata e organizzata nel corso delle precedenti riunioni in prefettura, l'ultima delle quali risale al 5 giugno e annunciava la presunta apertura di Boncuri nell'arco di una decina di giorni.

Anche sul profilo sanitario la Asl è pronta a partire, mantenendo invariato il protocollo applicato nelle stagioni precedenti, con l'aggiunta, però, dei test sierologici rapidi per evitare il contagio da Covid-19.

Il dirigente dello Spesal, Giovanni De Filippis, aveva annunciato che sarà presente un presidio medico all’interno della struttura e la possibilità di utilizzare una struttura di proprietà alla Diocesi di Nardò per gestire eventuali casi di isolamento.

“Anche quest’anno, nel rispetto del protocollo provinciale siglato nel 2016, sotto l'egida della Prefettura di Lecce, tra Asl Lecce, sindaco di Nardò, Regione Puglia, Consiglio italiano per i rifugiati, Cooperativa Rinascita, Caritas Diocesi Nardò-Gallipoli e Istituto di cultura mediterranea,  sta per avviarsi l’attività sanitaria  di accoglienza   e tutela dei lavoratori agricoli – si legge oggi in un comunicato stampa della Asl di Lecce -. Questa attività di accoglienza sanitaria è affiancata, grazie alla  collaborazione con l’Ispettorato del lavoro, dalla battaglia contro il lavoro nero, drammatica piaga delle nostre campagne”.

L’azienda sanitaria di Lecce ha spiegato che adotterà un “Piano di azione” mirato non solo alla tutela dei lavoratori ma anche alla loro sicurezza all'interno del campo.

Il dipartimento di Prevenzione di Lecce, unitamente con il distretto di Nardò, ha quindi predisposto l'assistenza sanitaria ambulatoriale.

Lo Spesal si occuperà dell’attività di informazione e formazione in materia di igiene e sicurezza sul lavoro in agricoltura, grazie anche alla presenza di mediatori culturali linguistici, e la sorveglianza sanitaria per i rischi lavorativi a cui sono esposti i migranti, tramite visite mediche di idoneità al lavoro.

Ai lavoratori migranti, superato il triage durante il quale sono effettuati anche i test sierologici rapidi per la ricerca di anticorpi e in caso di positività anche il tampone naso-faringeo, saranno assegnati i container: uno ogni due migranti, e non quattro come gli anni passati, per rispettare le norme di distanziamento sociale.

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