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Diportisti e seconde case prese d’assalto, il sindaco chiede l’aiuto di Emiliano

Il primo cittadino di Porto Cesareo, Albano, ha manifestato preoccupazione per gli effetti nella marina della nuova ordinanza regionale su pesca sportiva e manutenzioni chiedendo una revisione

PORTO CESAREO - La liberazione anticipata verso la Fase 2 decretata dalla nuova ordinanza della Regione Puglia che ha dato il via libera ad attività quali la pesca sportiva, il rimessaggio dei natanti da diporto e la sistemazione delle seconde case, rischia di creare serie problematiche di affollamento lungo il litorale ionico di Porto Cesareo con le conseguenze ben prefigurabili da punto di vista del contenimento del rischio del contagio epidemiologico. Un allarme reale che anche il sindaco della località ionica nonché medico, Salvatore Albano, ha rilevato alla luce di quanto accaduto nelle ultime ore nel suo comune e che ha determinato anche un contingentamento giornaliero, decretato dal consorzio di gestione dell’Area marina protetta, delle autorizzazioni rilasciate (non più di 10 al giorno) per le attività della pesca sportiva.

Il primo cittadino, pur apprezzando nello spirito e nella motivazione l’apertura concessa tramite l’ordinanza regionale, ha palesato tutte le sue perplessità all’indirizzo del presidente Michele Emiliano, invitandolo, se possibile, a rivedere la sua ordinanza per dare la possibilità al territorio di prepararsi per la stagione estiva con gradualità, garantendo prima i servizi essenziali, e quindi la messa in sicurezza. Le problematiche di fondo  riguardano proprio il numero elevato di spostamenti verso la marina di Porto Cesareo che, sulla scorta dei nuovi provvedimenti, vede già un preoccupante assembramento di diportisti e proprietari di seconde case o affittuari per le strade cesarine.

“Mi rivolgo al presidente Emiliano, senza polemica, ma cercando di far capire bene lo stato d'ansia che viviamo in queste ore a Porto Cesareo” scrive il  sindaco Albano, “in un post sui social di qualche giorno il governatore  ha detto che ama il nostro paese ed il nostro mare e che si augura che qui come altrove tutto ritorni come è sempre stato. Un paese in cui ci si può rilassare, villeggiare in serenità, gustare la buona cucina e godere del mare nel modo che più ci piace. Devo però ricordare che Porto Cesareo accoglie, a proposito di mare e vacanze, tantissimi diportisti, provenienti da tutta la provincia, con una flotta che supera di gran lunga quella della pesca professionale, per non parlare delle seconde case, molte, molte di più di quelle dei residenti effettivi. Ora, già da oggi” rileva il primo cittadino, “decine e decine di diportisti veri o dell'ultimo minuto si sono riversati presso la sede dell' Area marina protetta di Porto Cesareo per il permesso di pesca, così come decine e decine, per non dire centinaia, di case sono state riaperte per la manutenzione. Posso assicurare che qui, come altrove, nessuno lavora i festivi e prefestivi e quindi devo pensare che le motivazioni siano altre”.

“Noi amministratori, insieme alle forze dell'ordine” conclude Albano, “faremo il nostro dovere e del nostro meglio per assicurare che le regole legate a questa emergenza sanitaria siano rispettate, ma assicuro anche che la preoccupazione è tanta ed anche la rabbia che vada in fumo tutto il lavoro, ligio, certosino e coscienzioso fatto da tutti noi sino ad ora a Porto Cesareo. Se possibile chiedo al presidente Emiliano di riveda la sua ordinanza  per dare la possibilità di prepararci per la stagione estiva con gradualità, garantendo prima i servizi essenziali e quindi in sicurezza”.

Ieri la consegna delle chiavi dei commercianti

La presa di posizione sulla nuova ordinanza regionale segue di appena 24 ore non solo le precisazioni poste dall’Amp di Porto Cesareo sulle attività di pesca nella zone di riserva, ma anche l’incontro che lo stesso sindaco Salvatore Albano ha avuto con la delegazione dei commercianti, artigiani e operatori turistici locali per affrontare l’altro nodo cruciale del’emergenza economica.

I rappresentanti dell’associazione commercianti e artigiani hanno simbolicamente consegnato le chiavi di circa 70 attività locali (in adesione anche all’iniziativa nazionale #RisorgiamoItalia, promossa dal movimento delle imprese) chiedendo garanzie per il futuro e chiedendo di lavorare in sicurezza vista l'imminente stagione estiva oramai compromessa.

In tale direzione il primo cittadino ha assicurato che la prossima settimana verrà convocato un tavolo tecnico-politico per valutare le proposte di commercianti, artigiani ed operatori turistici, confrontarsi sulle necessità e decidere come poter intervenire per non lasciare sole le attività commerciali e imprenditoriali.

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