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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Foci e canali inquinati: nel Salento allerta a Castrignano del Capo e Pulsano

Le indagini di Goletta Verde, Legambiente: scendono a 3 gli impianti che scaricano nel sottosuolo mentre il 17 percento dei depuratori pugliesi presenta criticità

LECCE - Sversamenti a rischio lungo le coste salentine. Due i siti “fortemente inquinati”, come rilevato da Goletta Verde sulla base dei prelievi effettuati tra il 17 ed il 20 luglio: a Castrignano del Capo, marina di Leuca, è finito sotto la lente d’ingrandimento il canale di scarico; a Lizzano le analisi si sono concentrate alla foce del fiume Ostone.

Le due località della provincia di Lecce si aggiungono all’elenco dei canali e delle foci monitorate da Legambiente a causa degli sversamenti in mare che non sono stati adeguatamente depurati. In totale 7 campionamenti su 29 sono risultati fuori dai limiti di legge: oltre ai due saletini, anche la foce del torrente Candelaro a Manfredonia, la foce Canale Reale a Carovigno, la foce canale contrada Posticeddu, sul litorale Apani, a Brindisi.

È questo in sintesi l’esito del monitoraggio svolto lungo le coste pugliesi dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, realizzata grazie al sostegno del Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e dei partner Novamont e Ricrea.

Goletta ha esaminato le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che sono i principali veicoli di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani.

I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e Legambiente ha considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.

Nella fotografia scattata da Goletta Verde emergono casi cronici e situazioni allarmanti, segnalate negli anni e mai risolte. Per questo Legambiente si è detta pronta a presentare nuovi esposti alle autorità competenti per verificare le cause di queste criticità e denunciare i responsabili, secondo le nuove norme previste dalla legge sugli ecoreati. “Esposti già presentati in alcuni casi lo scorso che hanno portato a sequestri e denunce, ma che evidentemente ancora non bastano per risolvere una situazione a dir poco complessa”, spiega la portavoce Katiuscia Eroe.

È stata proprio lei lancia l’allerta su una vera emergenza ambientale che è già costata al nostro Paese una multa dall’Ue di 25 milioni di euro, più ulteriori 30 milioni ogni sei mesi finché non si metterà in regola.

“Si tratta di un costo che ricade direttamente sulle tasche dei cittadini e che, invece, avrebbe potuto rappresentare una risorsa da spendere più utilmente per aprire nuovi cantieri per la depurazione e realizzare sistemi efficienti e moderni, creando nuovi posti di lavoro - aggiunge-. Il nostro monitoraggio come ripetiamo sempre non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali”.

“Il risultato del monitoraggio di Goletta Verde è positivo nel suo complesso - afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - anche se permangono criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali, che ormai risultano malati cronici. Continua a migliorare la situazione sul fronte della depurazione: diminuiscono sia gli impianti che scaricano nel sottosuolo che quelli soggetti a scarichi anomali ma anche il numero dei Comuni pugliesi sottoposti a procedura d’infrazione".

"Il 17 percento dei depuratori pugliesi continua a non essere conforme alla direttiva europea sulla depurazione mentre procedono gli interventi di potenziamento, compresi quelli per il contenimento delle emissioni odorigene - aggiunge- . Viste, inoltre, le numerose iniziative finalizzate ad affinare le acque reflue depurate, chiediamo alla Regione Puglia di puntare al massimo riutilizzo in agricoltura”. 

Sul fronte dell'informazione ai cittadini la situazione in Puglia non è delle migliori: la cartellonistica informativa, obbligatoria per i Comuni, è quasi completamente assente: i tecnici di Goletta Verde hanno avvistato in Puglia soltanto un cartello rispetto ai 29 punti analizzati (a Marina di Lizzano, dove insisteva anche il cartello di divieto di balneazione).

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