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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Interinali in bilico": preoccupazione per i passaggi di commesse nei call center

La commessa Inps passa da Transcom a Comdata: 100 gli operatori leccesi fuori dalla clausola sociale. I sindacati: "La Rti subentrante sembra però disposta ad assorbirli"

LECCE – Passaggio di commesse da un call center all'altro e ora, nel Salento che paga pegno alla crisi economica, altri 100 posti di lavoro rischiano di andare in fumo.

È questo il caso degli interinali che hanno lavorato sulla commessa Inps per conto dell'azienda leccese Transcom. La commessa sarà però ceduta, in seguito all'aggiudicazione della gara d'appalto nazionale, a Comdata e Network Contacts. Le due aziende in Rti si sono aggiudicate la gara da 150 milioni per la fornitura e la gestione dei servizi di contact center multicanale dell’istituto e subentreranno il 1° dicembre.

A Lecce, diversamente da quanto sta accadendo a Bari, tutti gli operatori interessati lavorano con contratto di somministrazione e non godono della copertura della clausola di salvaguardia sociale. Per fortuna, però, la Rti subentrante sembra intenzionata a salvare il salvabile, come spiega  Monia Rosato, segretaria Slc Cgil Lecce: “Comdata si è dichiara disponibile a prendere con sé questi lavoratori ma, per avere certezza in merito, dobbiamo attendere l'esito del prossimo tavolo che sarà convocato la Milano”.

Complessivamente gli operatori interessati al passaggio su scala nazionale sono 560 e i sindacati di categoria si sono dati appuntamento oggi a Lecce, davanti alla sede di Comdata, per accendere un faro su quest'ennesima vertenza.

Il passaggio di commesse, che fa seguito all'aggiudicazione di grandi appalti nazionale, sta riguardando anche l'azienda di Casarano Call&Call che impiega 430 operatori sulla commessa Enel. Questi ultimi sono destinati a transitare nella società Covisian che si è insediata in città, a pochi passi dalla sede di Call&Call.

La perdita della commessa Enel non rappresenta un grave problema per gli operatori interessati perché godono tutti della copertura della clausola sociale e quindi saranno riassorbiti, il 1° novembre, mantenendo le condizioni contrattuali di partenza. “In questo caso, per fortuna, non dovremmo andare incontro a grandi difficoltà, né economiche né logistiche”, avvisa Massimo Passabì di Uilcom Uil Lecce.

Le criticità del comparto su scala nazionale

Tutte le organizzazioni sindacali, a luglio, hanno firmato una piattaforma che sarà presentata oggi al tavolo ministeriale aperto ad hoc e che riassume i punti salienti delle rivendicazioni.

Slc Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil chiedono che sia rispettato il costo orario del lavoro, non sempre garantito nei passaggi da una commessa all'altra. “Vi sono outsourcer che operano da molti anni e hanno un costo del lavoro elevato, rispetto a società più giovani che invece l'hanno abbassato. Ma è un assurdo perché, in base alla legislazione nazionale, dovrebbe esserci omogeneità nell'applicazione di parametri. Purtroppo accade spesso il contrario e le vertenze finiscono sui tavoli del tribunali del lavoro e del Consiglio di Stato. Chi ha la peggio, in queste battaglie legali, sono i lavoratori che nel frattempo perdono garanzie e stabilità occupazionale”, spiegano i sindacalisti Rosato e Passabì.

Il comparto in generale soffre dell'eccessiva flessibilità nell'organizzazione del lavoro che è difficilmente compatibile con i tempi della vita privata; oltre ai noti problemi dovuti ai fenomeni di concorrenza sleale, al dumping contrattuale, alle delocalizzazioni in Paesi che risultano più convenienti, alla mancanza di ammortizzatori sociali e di una formazione professionale che consenta agli operatori di essere spendibili sul mercato del lavoro, facendo tesoro dell'esperienza in questo settore. La specialità del comparto finisce, infatti, per diventare un limite nell'inserimento in altre realtà lavorative.

“Il territorio, che soffre di una disoccupazione ormai cronica, rischia di subire la beffa della perdita di altri posti di lavoro anche nel settore dei call center che viene visto come un polmone verde per l'economia locale – commenta Gianni Bramato della Fistel Cisl di Lecce -. Comdata, Transcom e Call&Call offrono lavoro a quasi 3 mila persone, contando anche i contratti di somministrazione e le collaborazioni. A Roma chiederemo certezze sulle regole e interventi utili a tirar fuori dalla crisi un settore strategico per l'intero sistema Paese”.

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