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Martedì, 19 Marzo 2024
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Parla il giovane autore del “controselfie” con Salvini: “Spero in un effetto virale”

Francesco, 18enne leccese, ha posto una domanda provocatoria al leader della Lega. “Un pensiero alla ragazza censurata a Salerno, solo per aver rivolto un quesito al ministro”

LECCE – Ci era già riuscito un ragazzino di Ozieri, in Sardegna. Pima la richiesta di un selfie col vicepremier Salvini, poi la provocazione in diretta: ”Più accoglienza e più 49milioni”. Poi è stata la volta di un 15enne che, a Torre Maura, ha sfidato Casapound diventando famoso grazie ad un video virale. E appena la scorsa settimana quella di una ragazza salernitana. Azioni dirette, innovative anche dal punto di vista tecnologico, vengono ormai partorite sempre più spesso da giovani menti spesso bacchettate in quanto "acerbe", ma pronte a scardinare certezze transgenerazionali. Hanno 15 anni, 18 al massimo, ma sono motivati e spinti da una nuova ondata di attivismo politico. Così come sta avvenendo sul fronte ambientalista, defibrillato grazie alla vulcanica (im)maturità degli studenti.

Da ieri mattina, però, anche il Salento può vantare il suo amato, odiato, giovane “contestatore”: Francesco, leccese di 18 anni.  Studente all’ultimo anno di un istituto tecnico superiore, alle 11 in punto ha lasciato la scuola e ha raggiunto Piazza Sant’Oronzo. Da solo. Come da solo ha pianificato la sua azione. Ha atteso pazientemente la fila di sostenitori della Lega, in coda per un saluto o una fotografia con Matteo Salvini, fino a quando è giunto il suo turno. Una decina di secondi in tutto l’incontro con il ministro dell’Interno, ma Francesco è riuscito a riprendere la scena dal telefonino. “Non siamo più terroni di merda?”, ha chiesto provocatoriamente a Salvini, come si vede in un video che vi abbiamo mostrato nella giornata di ieri. Il vicepremier gli ha voltato le spalle ed è andato via.

Francesco, come ha reagito Matteo Salvini? Ti ha detto qualcosa?

“Assolutamente nulla. Tanto che si è girato dall’altra parte senza degnarmi né di una risposta, né di uno sguardo. Soltanto una guardia del corpo ha urlato, dandomi del comunista”.

Da dove è nata la tua idea? Hai preso spunto dagli altri coetanei che ti hanno preceduto nelle piazze d’Italia?

“Questa è stata l’occasione per rivendicare la libertà di pensiero e di opinione. E di fare una sorta di giustizia a una ragazza che, la scorsa settimana, ha subito una censura durante la visita di Salvini a Salerno. Anche lei ha avvicinato il ministro col pretesto di un autoritratto, per poi porgli la mia stessa domanda. Ossia se considerasse ancora i cittadini dell’Italia meridionale come terroni di m. Le è stato tolto il cellulare dalle mani, affinché la smettesse di filmare Salvini. Questo episodio mi ha colpito. Non possiamo sempre sottostare ingiustificatamente, ma possiamo trovare varie forme per esprimere democraticamente messaggi e obiettivi. Quella ragazza non ha ricevuto una risposta adeguata, allora ci ho riprovato io. Ora spero che diventi un’azione virale, per sollecitare tuti i giovani dello Stivale”. Appena Francesco ha saputo della visita di Salvini, ha ricordato quel video visto tra le pagine social e ha architettato il suo piano.

Ma come hanno reagito in famiglia, i suoi amici, le insegnanti?

“A casa si sono mostrati contenti della mia idea, forse un po’ meno della realizzazione. A scuola, invece, grande solidarietà e attestati di stima fra i compagni, anche da un paio di docenti. In linea di massima, però, i miei professori non si sono espressi. In compenso, è accaduta una cosa che mi ha reso davvero contento: dopo quel video, in classe gli amici hanno cominciato a discutere di politica nazionale. Un vero e proprio dibattito anche tra coloro che fino ad ora non si erano interessati di attualità”.

Hai ricevuto messaggi da parte di hater, oltre a quelli benevoli?

“Sul mio profilo Facebook sono giunti soprattutto apprezzamenti, anche da utenti molto giovani e di altre regioni. I messaggi che hanno contestato la mia provocazione sono stati davvero pochi e sono soprattutto quelli visibili tra i commenti di alcune testate giornalistiche. Al massimo mi hanno accusato di aver voluto ottenere un momento di gloria, ma niente di più. Il video è stato postato inizialmente sul mio canale Instagram, per poi essere condiviso circa 150 volte”.

Quale sarà il tuo obiettivo? Studierai Scienze politiche, tanto per cominciare?

“Amo la politica, ma studierò Maketing. Intanto, però,  mi auguro che questo mio piccolo gesto non resti fine a se stesso. Così come è stato per gli altri controselfie dei ragazzi italiani che mi hanno preceduto in queste ultime settimane. Sarebbe bello se questo genere di testimonianze potesse riprodursi all’infinito e divenisse virale. Sia l’azione, sia la stessa frase: alla domanda se siamo o non siamo terroni di m., del resto, non abbiamo ancora ricevuto risposta”.

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