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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Inventori in erba: crea e sperimenta una canoa con 150 bottiglia di plastica

Emanuele Renna, 16enne, ha resistito in acqua per venti minuti. Poi la struttura ha ceduto. Ma ha capito dove ha sbagliato. E rimedierà

LECCE – Per venti, interminabili, minuti ha sperato che il frutto della sua creatività potesse reggere. Poi,  alcune saldature sulla parte inferiore hanno iniziato a cedere. Non hanno retto più il suo peso. Ma lui, l’Archimede Pitagorico in erba, non si arrende. Dice di aver capito dove ha sbagliato e quindi ci riproverà.

Emanuele Renna,  16 anni, classe 3°B Sia dell’istituto “Galilei-Costa” di Lecce (scuola che dice di aver scelto proprio perché improntata all’imprenditorialità), è un ragazzo sveglio e curioso. Ama inventare e così ha sperimentato qualcosa di unico nel suo genere: una canoa realizzata usando soltanto di bottiglie d’acqua minerale riciclate. L’idea gli era venuta verso la fine dell’anno scolastico. Per colore e per l’uso che ne faceva in famiglia, ha scelto bottiglie di plastica di una sorgente calabrese.

Ha raccolto 150 bottiglie (e di tempo ce ne ha messo, coinvolgendo tutti i suoi conoscenti), ha pensato come saldarle e legarle tra loro, formando un’imbarcazione, e nei giorni scorsi ha provato a sperimentare l’ebrezza del varo. Il comandante è andato avanti per venti minuti circa e non ha certo abbandonato la nave durante l’affondamento. Tutt’altro, ha pensato bene di rielaborare il tutto per arrivare alla riproduzione perfetta, in grado di sostenere traversate più lunghe.

image004 (1)-2“Non mi piace stare fermo a oziare – racconta Emanuele – e quest’estate mi è balenato questo pensiero e non ho resistito all’idea di metterlo in pratica. C’ho messo più tempo a raccogliere il numero necessario di bottiglie (ho mobilitato amici e parenti) che per costruire la canoa. Ero molto eccitato all’idea di metterla a mare e vedere se avevo fatto bene i calcoli ma non è andata come speravo”.

“Ho capito in cosa ho sbagliato – aggiunge -, o meglio, in cosa devo mettere più attenzione; gli strati inferiori devono essere più resistenti e le saldature più accurate. Comunque è stato tutto molto divertente e stimolante, sia la fase di raccolta delle bottiglie, che quelle di montaggio, trasporto e messa in acqua. Un po’ meno divertente per i miei genitori che si sono visti la casa inondata di bottiglie di plastica. Ho intenzione di continuare l’esperimento e riuscire nell’intento. La prossima sarà perfetta”.

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