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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Laurea al tempo del virus: tesi su riuso dei reflui e scarico zero sul litorale

Clarissa Indraccolo, studentessa 27enne di Nardò, ha discusso per via telematica la tesi magistrale in Scienze Ambientali sul tema del progetto di recupero delle acque depurate e sul Pta regionale

NARDO’ - Le peculiarità del recupero delle acque reflue del depuratore per le attività irrigue in agricoltura e la riduzione pressoché totale dello scarico sotto costa lungo il litorale neretino nell’area di Torre Inserraglio, sono le argomentazioni trattate da una studentessa universitaria di Nardò che proprio in questi giorni ha discusso la sua seconda tesi, laureandosi con il voto di 110, presso l’Università del Salento. Il progetto dello “scarico zero” adottato dall’amministrazione comunale neretina di concerto con la Regione, Autorità idrica e Aqp, per il riuso delle acque depurate e l’eliminazione dello sversamento in mare dei reflui è divento infatti la materia di studio al corso di laurea magistrale in Scienze Ambientali di Unisalento.

Nei giorni scorsi Clarissa Indraccolo, 27 anni di Nardò si è così laureata con il punteggio di 110 discutendo, in modalità telematica stante l’emergenza, una tesi in idrogeofisica sul tema “Il Pta come strumento di governance e di indirizzo per l’integrazione di una buona politica ambientale con riferimento al comune di Nardò”. Relatore è stato il professor Luigi Sergio Negri. Si tratta del secondo titolo accademico per la giovane neretina che aveva già conseguito la laurea triennale in Scienze e tecnologie per l'Ambiente. Per la stesura della nuova tesi la giovane dottoressa si è avvalsa della documentazione fornita dagli uffici del Comune di Nardò e delle spiegazioni sulle politiche ambientali dell’amministrazione comunale fornite dal sindaco Pippi Mellone e dall’assessore all’Ambiente Mino Natalizio che hanno formulato gli auguri e l’apprezzamento per il traguardo e il lavoro svolto dalla loro concittadina su una tematica molto significative per la tutela del territorio locale.

Il lavoro documentato nell’ambito della tesi universitaria dimostra, in sostanza, come gli obiettivi del Piano di tutela delle acque della Regione Puglia possono essere raggiunti con le esperienze virtuose, già definite, del progetto “scarico zero” e con quelle possibili nell’ambito di una generale azione di riduzione dell’inquinamento e di bonifica del canale Asso. Com’è noto il progetto legato allo “scarico zero” è legato alle azioni promosse dall’acquedotto pugliese per l’eliminazione dello scarico a mare, per alimentare la falda superficiale con l’importante novità degli ecofiltri e infine per il riuso (previo trattamento al massimo della depurazione) in agricoltura e per altri fini delle acque reflue degli impianti depurativi di Nardò e Porto Cesareo.

Il recupero e il riutilizzo dei reflui è proprio l’azione strategica che il Piano di tutela delle acque individua per evitare lo spreco dell’acqua in una regione, come la Puglia, cronicamente “assetata”. Così come la disciplina degli scarichi e la regolamentazione del settore fognario depurativo, altre previsioni strategiche del Pta, potrebbero fornire un deciso supporto alla riduzione del carico inquinante dell’Asso, il corso d’acqua più lungo del Salento, che passa, tra gli altri, anche sul territorio neretino.

“Devo ringraziare per la disponibilità sia il sindaco Mellone che l’assessore Natalizio, che mi hanno consentito di portare a termine la tesi e di effettuare gli approfondimenti necessari” commenta Clarissa Indraccolo, “sono contenta ovviamente di questo traguardo personale e, da neretina, sono orgogliosa di aver discusso una tesi che parla della mia città”.

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