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Le mura urbiche annerite dalle citronelle. Residenti chiedono divieti e tutela

L’associazione degli abitanti della città vecchia ha documentato il pericolo e i danni causati ai bastioni dall’uso incauto del materiale infiammabile e oleoso da parte di alcuni locali. Chiesta l’ordinanza di divieto al sindaco e un sopralluogo della Soprintendenza

GALLIPOLI – Le antiche mura delle riviere della città bella continuano ad essere deturpare e danneggiate dall’accensione di fuochi “decorativi” e dalle cattive abitudini di posizionare ciotole e contenitori in alluminio, tipo citronelle o prodotti simili, sui bastioni. L’associazione degli “Amici e abitanti del centro storico di Gallipoli” ha documentato il pericolo e i danni cagionati agli antichi bastioni dall’uso incauto del materiale infiammabile e oleoso da parte di alcuni cittadini e gestori di locali. E da qui è partita una nuova richiesta d’intervento rivolata al sindaco Stefano Minerva ed alla Soprintendenza ai beni archeologici, culturali e paesaggistici al fine di tutelare le mura urbiche della città vecchia. Già con una nota del 2 aprile scorso l’associazione dei residenti aveva segnalato all’amministrazione comunale di Gallipoli, quello che definiscono “il malvezzo, ad opera di alcuni esercenti delle attività commerciali, soprattutto nel centro storico, di accendere fuochi utilizzando prodotti infiammabili oleosi, tipo citronella o simili, posandoli su suolo pubblico o sulle mura urbiche”.

Ora come allora il sodalizio degli abitanti del borgo antico, presieduto da Roberto Piro, è tornato a chiedere (con una nota ufficiale indirizzata all’amministrazione comunale) di vietare, per mezzo di un’apposita ordinanza, tale pratica richiedendo nel contempo un sopralluogo da parte dei responsabili della Soprintendenza al fine di verificare i danni causati sulle antiche mura urbiche. “Avevamo già segnalato che tale comportamento, oltre che rappresentare un serio rischio per l’incolumità pubblica, visto che i fuochi vengono accessi in passaggi spesso obbligati e ristretti destinati all’attraversamento dei pedoni, ha già provocato gravi danni al patrimonio monumentale della città” lamenta il presidente dell’associazione Roberto Piro, “il combustibile oleoso, infatti, spesso contenuto in ciotole o piccoli vassoi in carta-alluminio, si riversa sulle mura antiche, infiltrandosi in profondità e annerendo la stessa superficie in maniera indelebile. Già all’inizio dell’anno” prosegue Piro, “avevamo presentato una formale proposta di subordinare il rinnovo delle concessioni per l'occupazione del suolo pubblico ad una verifica dello stato dei luoghi, con obbligo al ripristino nel caso di evidenti responsabilità di danni arrecati in precedenza dagli stessi concessionari con l'accensione dei fuochi. Purtroppo le nostre istanze non hanno avuto alcun riscontro”.

A corredo della propria denuncia formale l’associazione dei residenti della città vecchia ha presentato anche una rendicontazione fotografica con la quale viene evidenziato “il danno evidente e il deturpamento arrecato al bene pubblico”. Per questo l’associazione è tonata a chiedere al primo cittadino di disporre un’apposita ordinanza sindacale che, per i richiamati motivi di sicurezza pubblica e di tutela del patrimonio artistico-monumentale della città, vieti l’accensione dei fuochi, e che la stessa sia eseguita con controlli efficaci. “Alla soprintendenza si chiede di voler disporre un sopralluogo per la verifica dei danni arrecati alle mura urbiche” conclude Piro, “e la nostra associazione si dichiara disponibile ad operare, d’intesa con l’ente di tutela dei beni artistici, culturali e archeologici e con il Comune, e a concordare le modalità per il ripristino dello stato dei luoghi”. 

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