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Covid-19, un solo positivo. Nel Leccese a quota zero dal 29 maggio

L'unico caso registrato oggi, in provincia di Bari. Purtroppo, anche due decessi, nel Brindisino. I guariti salgono di altre 102 unità. E intanto, è partita ieri anche la sperimentazione dell'app Immuni. "Utile per il contact tracing"

LECCE – Nel giorno della Festa della Repubblica, e al secondo di sperimentazione dell’app Immuni, che vede protagoniste al momento quattro regioni (Puglia, Abruzzo Marche e Liguria), il bollettino odierno sulle nuove infezioni registrate da nuovo ceppo di coronavirus, è fra i più confortanti in assoluto degli ultimi tempi. Su 1.810 test analizzati, infatti, un solo caso è risultato positivo, per la precisione nella provincia di Bari. Purtroppo, però, sono stati conteggiati anche due decessi, entrambi in provincia di Brindisi.

Su 121.500 tamponi effettuati dall’inizio della fase emergenziale del Covid-19, risultano oggi 2.939 i guariti (ben 102 più di ieri). Attualmente, restano positivi in Puglia 1.051 pazienti. Entrando nel dettaglio, in provincia di Lecce, da quando è iniziato il monitoraggio, sono stati censiti 515 casi totali di infezione. Ed è ormai dal 29 maggio che non si registrano altri tamponi positivi per il Salento, dato ancor più interessante se si considera che i sette casi dei quattordici giorni precedenti a quella data, erano comunque tutti riferibili a operatori sanitari della provincia di Lecce che lavorano presso strutture di altre province (specie quella di Brindisi). Insomma, sebbene non si possa escludere in alcun modo che il coronavirus continui a circolare ancora anche nel Leccese, e sarebbe quindi oltremodo prematuro cantar vittoria, i dati sembrano rimandare a un calo più che evidente.    

Immuni, partita la sperimentazione

Intanto, come noto, è iniziata da ieri la sperimentazione dell’applicazione Immuni che tocca da vicino la Puglia. “Questo strumento – ha spiegato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - potrà essere un importante supporto alle attività di contact tracing svolte quotidianamente dai nostri Dipartimenti di prevenzione nella lotta all’epidemia da Covid 19. Noi in questi mesi, con gli uomini e le donne delle strutture operative delle Asl, abbiamo svolto un vero e proprio lavoro di intelligence, alla ricerca costante del virus, in collaborazione con i cittadini, per garantire la tutela della salute collettiva e la prevenzione della pandemia. Ritengo quindi che valga la pena e che convenga, per la tutela della salute di ciascuno di noi, scaricare sul proprio cellulare l’app Immuni, messa a punto dal governo nazionale. È un’arma in più per combattere il coronavirus”.

Per Pier Luigi Lopalco, dirigente del coordinamento per le emergenze epidemiologiche della Regione Puglia, “immuni sarà non solo un ulteriore arma nelle mani degli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione per la loro azione di tracciamento, ma anche uno scudo di sicurezza per il cittadino che sarà avvisato se inconsapevolmente fosse entrato in contatto con un caso accertato. Un ulteriore strumento quindi a supporto delle attività di contact tracing”.

L’installazione, su base volontaria (qui il link), ha lo scopo di inviare una notifica a chi potrebbe essere stato esposte a un caso di Covid-19, avendo avuto un contatto stretto, invitandole a mettersi in contatto con il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta. “L'opportunità di sperimentare la app ‘Immuni’ – ha spiegato il direttore del Dipartimento regionale Politiche per la salute, Vito Montanaro - consentirà di avviare il progetto territorio con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Saranno loro ad interagire per primi con i pugliesi per illustrare l’utilità epidemiologica e sanitaria della app. La partnership con Mmg e Pls proseguirà nella fase operativa di implementazione dell’applicazione, durante la quale saranno testati i ruoli e le responsabilità degli operatori sanitari nel caso di ritorno della pandemia”.

Come funziona l'applicazione

L’applicazione, come illustrato sul sito ufficiale della Regione Puglia, si basa sull’utilizzo della tecnologia Bluetooth Low Energy, diffusa in molti degli smartphone oggi presenti in Italia; quando un cittadino, che ha installato sul proprio smartphone l’app Immuni, entra in contatto con un altro cittadino che ha la stessa app, i rispettivi dispositivi si scambiano dei codici anonimi che tengono traccia del contatto avvenuto, senza che si possa conoscere le identità dei cittadini, né dove si sono incontrati.

Quando un cittadino risulta positivo al Sars-CoV-2, l’operatore sanitario preposto gli chiede se ha scaricato l’app invitandolo a selezionare, sul proprio smartphone, l’opzione per il trasferimento dei codici anonimi dei propri contatti. L’app restituisce un codice numerico che l’utente comunica all’operatore sanitario, il quale a sua volta lo inserisce nel sistema nazionale Tessera sanitaria.

A questo punto tutti i cittadini che hanno installato la app Immuni sul proprio smartphone e che sono entrati in contatto con il cittadino positivo, sono allertati dalla stessa app che li invita a contattare il proprio medico di medicina generale per l’avvio dei successivi approfondimenti di concerto con i Dipartimenti di prevenzione delle Asl.

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