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Addio terra amara: nuovi emigranti, interi paesi rischiano di svuotarsi

Rapporto Migrantes sugli italiani all'estero. In provincia di Lecce più iscritti all'Aire di quella di Bari. A Nardò il numero maggiore. E, per incidenza rispetto ai residenti, svettano vari comuni del Capo di Leuca

LECCE – La valigia non è più di cartone, dentro, magari, c’è un pc portatile di ultima generazione ma, seguendo le orme di nonni e bisnonni, le mete più ambite sono grossomodo sempre le stesse: Germania, Svizzera e Francia in testa. Restando in Europa. Perché poi, non mancano, sui podi più alti della classifica, nemmeno gli Stati Uniti e persino l’Argentina, che pure non gode in questo momento storico di un’economia solida.

Anno 2019, il rapporto della Fondazione Migrantes reso pubblico nei giorni scorsi parla chiaro. Mentre su e giù per lo Stivale ci si accapiglia sul fenomeno degli sbarchi da Africa e Medio Oriente, molti, troppi italiani, ancora oggi, decidono di mollare gli ormeggi verso luoghi ritenuti più sicuri per sbarcare il lunario, mantenere una famiglia, dare corpo ai propri sogni. Se ne parla molto meno, ma l’accurata indagine della Fondazione offre uno spaccato dell’Italia di oggi sul quale è necessario riflettere.

Italiani con la valigia: chi sono e dove vanno

Basti pensare che dal 2006 al 2019 gli italiani iscritti all’Aire (Anagrafe Italiana residenti all’estero; istituita nel 1988, contiene i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi) sono aumentati del 70,2 per cento, come rilevato in un recete articolo di Today.it, che ha seguito la presentazione avvenuta a Roma del “Rapporto italiani nel mondo”. E se all’inizio del 2018, erano più di 5,1 milioni i cittadini italiani registrati come residenti in un altro Paese, il dato è salito oggi a 5 milioni 288mila e 281. Un’emorragia continua. E le stime vanno forse lette considerevolmente per difetto, perché si calcola che appena un decimo degli italiani abbia mantenuto la cittadinanza. 

Quasi la metà degli italiani iscritti all’Aire viene dal Mezzogiorno, il 35,5 per cento dal Nord e il 15,6 per cento dal Centro. E ad andarsene sono soprattutto i giovani e i giovani adulti, dai 18 ai 49 anni. Una fuga in cerca di condizioni di vita migliori, che si sia studenti o lavoratori, che tocca, in alcuni casi, punte notevoli, con lo svuotamento di interi territori.

La provincia di Lecce in testa in Puglia

Ma qual è la situazione in Puglia e, nello specifico, nel Salento? Guardiamo il dato aggiornato al 1° gennaio 2019. Su una popolazione residente di 4 milioni 29mila e 53 cittadini, gli iscritti all’Aire sono 361mila e 527, con un’incidenza del 9 per cento. Uno degli aspetti più interessanti della ricerca, che balza subito agli occhi, riguarda proprio il dato frazionato. Ebbene, la provincia di Lecce è in testa a tutte, persino a quella di Bari, con 102mila e 679 iscritti. Il capoluogo pugliese ne conta, infatti, 101mila e 392. Le due province staccano notevolmente tutte le altre. Quella che si avvicina di più, Foggia: 68mila 591.

Restando alla provincia di Lecce, il 45,4 per cento sul totale sono donne. E, andando per classi di età, i minorenni rappresentano il 17,2 per cento, i giovani da 18 a 34 anni il 24,8 per cento, coloro che sono in una forbice da 35 a 49 anni il 24,1 per cento, le persone da 50 a 64 anni il 20,7 per cento e gli ultra 65enni il 13,2 per cento. Gli iscritti per nascita sono, invece, il 34,5 per cento.

I pugliesi, oggi come ieri, scelgono la Germania: qui vi si ritrova il 30,5 per cento degli iscritti. Seguono la Svizzera (20,9 per cento), la Francia (8,7 per cento), il Belgio (7 per cento), l’Argentina (6,5 per cento), gli Stati Uniti d’America (4,3 per cento) e il Regno Unito (4,1 per cento, e chissà se il dato calerà quando finirà l’interminabile balletto sulla Brexit con tutte le incertezze che si porta dietro).

Nardò ha il più alto numero di iscritti all'Aire

Interessante la graduatoria sui primi venticinque comuni per numeri di iscritti all’Aire. Se Bari, una delle più grandi città del Sud, è ovviamente in testa, spicca a un certo punto il dodicesimo posto di Nardò (prima città della provincia di Lecce) con 4mila 213 iscritti all’Aire su una popolazione residente di 31mila 344 abitanti, tale da rappresentare un’incidenza del 13,4 per cento. Al 19esimo posto c’è Taurisano (ben 3mila 858 su 11mila 726 abitanti, quindi con un’incidenza davvero elevata, del 39,9 per cento). Al 20esimo Gallipoli (3mila 784 su 20mila 405 abitanti,  incidenza del 18,5 per cento). “Solo” al 22esimo il capoluogo, Lecce (3mila 508 su 95mila 269 abitanti, incidenza del 3,7 per cento). Al 25esimo, Ugento (3mila 400 iscritti su 12mila 346 abitanti, incidenza del 27,5 per cento).

Nel Capo di Leuca interi comuni "svuotati"

Il dato sull’incidenza è quello che meglio permette di comprendere quanto alcuni comuni rischino una vera e propria estinzione dalle mappe. Basti pensare che un paesino come Volturara Appula, in provincia di Foggia, ha una popolazione residente di 408 abitanti e di iscritti all’Aire di 589. Come dire: mettendo insieme tutti coloro che hanno residenza all’estero, si può creare un’altra Volturara, leggermente più grande. E lo stesso dicasi per altre realtà dove il rapporto è completamente inverso (più residenti all’estero che in patria): San Marco la Catola, Roseto Valfortore, Faeto, Anzano di Puglia, Panni, Celle di San Vito.

Tutti i dati sulla Puglia * 

In provincia di Lecce, lo sbilanciamento maggiore si ritrova a Salve. Nella graduatoria dei primi venticinque comuni per incidenza, occupa l’undicesima posizione. Risultano, infatti, ben 2mila 187 salvesi iscritti all’Aire, su 4mila 572 residenti: significa un’incidenza molto alta, pari al 47,8 per cento. Quasi la metà. Dodicesima è Morciano di Leuca, con mille e 513 iscritti su 3mila 230 residenti (anche in questo caso, incidenza elevata, pari al 46,8 per cento). Al quindicesimo posto Presicce**, con 2mila e 99 iscritti su 5mila 222 residenti (incidenza del 40,2 per cento); al diciassettesimo Tuglie (2mila 42 iscritti, 5mila 207 residenti: incidenza del 38,9 per cento). Al diciottesimo, Acquarica del Capo** (mille e 804 iscritti, 4mila 637 residenti: incidenza del 38,9 per cento). Al venticinquesimo, Taurisano, di cui si è scritto sopra.

Val la pena notare, per quanto riguarda la provincia di Lecce, come il dato sull’incidenza maggiore riguardi comuni dell’area del Capo di Leuca, il che fornisce un’ulteriore indicazione sui territori dai quali il tasso di fuga sembra più alto, per scarsità di prospettive.

* Il documento con i dati è in Pdf. Si può scaricare da pc desktop e versione mobile, ma non da applicazione.
** Il dato di Presicce e Acquarica del Capo è stato ovviamente rilevato prima della fusione fra i due comuni.
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