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Il sindacato dei poliziotti disorientato davanti alla vicenda Lecce-Atalanta

"Perché c’è stata quest’altalena decisionale?" Coronavirus, la segreteria provinciale del Sap prende parola, ricordando che proprio gli agenti sono in prima linea con il servizio d'ordine

LECCE – Più virale del Covid-19, c’è forse solo l’indecisione e il caos ai massimi livelli, che si tratti di governo od organi federali, di questa nazione. E dopo la prima baruffa politica, le notizie che fino a notte fonda di venerdì indicavano uno stop alla trasferta dei tifosi bergamaschi a Lecce, decisione ribaltata il mattino dopo, la seconda zuffa politica, le parole al vetriolo di mister Fabio Liverani, sconcertato per la decisione, nel frattempo, di rinviare cinque gare in serie A (a suo dire, per tutelare gli interessi di alcuni grossi club), con il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, che poche ore dopo ha rincarato la dose, ritenendola una risoluzione tardiva e parziale, prende parola questa mattina anche la segreteria provinciale del Sap (Sindacato autonomo di polizia). Ed è inutile dire che anche fra i rappresentanti sindacali degli agenti, ci sono malcontento e disorientamento. Quasi ovvio, visto che diversi poliziotti, oggi, sono in prima linea in senso concreto e non metaforico, con il servizio di ordine pubblico a stretto contatto con la tifoseria proveniente dalla Lombardia. 

“Le informazioni trapelate e pubblicate dai media fino al venerdì sera, di un divieto per i tifosi ospiti di assistere alla gara, sono state smentite dalla decisione inversa giunta nella tarda mattinata di sabato”, ricorda il segretario provinciale del Sap, Carlo Giannini. “Prendiamo atto, che, a differenza di altre realtà italiane, dove sono state rinviate gare sportive, o proposte di effettuarle a porte chiuse, a Lecce non vi è stata questa necessità. Ma, visto che prevenire è meglio che curare, il personale delle forze dell’ordine impiegato a stretto contatto con i tifosi lombardi, utilizzerà il materiale sanitario per evitare eventuale diffusione del coronavirus…”.

“I colleghi – precisa Giannini -, come sempre, sono in prima linea, a salvaguardare la cittadinanza e la salute pubblica, ci mancherebbe. A loro il Sap di Lecce offre il sostegno necessario, certi che saranno oggetto di attenzioni meritorie dai vertici dell’amministrazione. Ma la domanda che circola anche tra la cittadinanza è sempre la stessa: perché c’è stata quest’altalena decisionale delle istituzioni riguardo l’apertura alla tifoseria ospite, vista la situazione mondiale legata al noto coronavirus che quantomeno imporrebbe una precauzione di primo livello?” “Perché – si chiede ancora Giannini -, a scopo precauzionale, non è stata rinviata la gara?”

Il Sap ritiene che “sarebbe stato opportuno utilizzare le massime precauzioni negli eventi sportivi, come avvenuto in altre città. L’augurio è che tutto vada per il meglio, per gli operatori delle forze dell’ordine e la cittadinanza leccese, soprattutto perché non vogliamo pensare diversamente”. Insomma, anche fra i poliziotti ci si chiede come mai due pesi e due misure. Il rinvio di solo alcune gare di campionato, con porte del tutto aperte altrove, è stata probabilmente la peggior risposta che si potesse fornire all’Italia intera. 

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