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Sabato, 20 Aprile 2024
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Stadio con vista immondizia, una vergogna lunga chilometri di viale

Su via Giovanni Paolo II, tra chi fa jogging e passeggia, sono gettati giornali, volantini bottiglie di vetro e di plastica e lattine

LECCE- Di primo mattino, da lontano, sembra la brina posata sugli aghi di pino e sui fili d’erba che luccica al sole. Da vicino, in realtà, chi fa jogging e porta a spasso l’amico Fido non vede altro che tappeti di bottiglie di vetro e di plastica che lambiscono via Giovanni Paolo II per almeno un chilometro e mezzo, fino allo stadio Via del Mare. Ma anche brochure, depliant, giornali e volantini di carta.

"Chi se ne deve occupare?", ci chiede una signora che vorrebbe trovare un beneficio durante la sua passeggiata mattutina e invece, puntualmente, bisticcia con gli operatori ecologici che sembra non si accorgano di tutto quel vetro e quella plastica che sbuca dal terreno. "Chissà da quanto tempo stanno lì".

La signora Lucia (nome di fantasia) ci racconta che quando proprio non ne può più di vedere il caos di bottiglie di vetro e lattine di birra, porta con sé delle buste e raccoglie differenziando, porta a casa e poi scarica nel suo contenitore.

Una corsa in mezzo ai rifiuti

"A me fa schifo vedere tutta questa inciviltà, non ho capito chi dovrebbe occuparsene - prosegue -; l'operatore ecologico dice che deve raccogliere solo le carte", conclude proseguendo la sua passeggiata. E, in effetti, è così. Per le pulizie straordinarie sono previsti finanziamenti a parte. Quello che si trova lungo il percorso è, perlopiù, rifiuto indifferenziato abbandonato da chi non paga la Tari e, in diversi casi, anche speciale, che necessita di caratterizzazione. Così, ci si imbatte davvero in tutto, anche in laterizi che provengono da lavori edili e pneumatici. 

Certo, è davvero scoraggiante vedere rifiuti abbandonati ovunque fin davanti allo stadio dove le domeniche di calcio papà e figli si affrettano per andare a tifare la squadra del cuore. "Aspetto proposte per organizzare insieme all’amministrazione questo sport virtuoso che si chiama plogging", annunciava l’ex assessore all’Ambiente, Carlo Mignone, nel febbraio 2018, riferendosi all'ultima tendenza ambientalista che proviene dalla Svezia.

Anche pneumatici e sedie lungo il tragitto

Cos’è? E’ lo sport più virtuoso che ci sia, è un neologismo coniato fondendo due parole, tra lo svedese e l’inglese: plocka upp, che significa raccogliere, e jogging. Peccato che non abbia fatto in tempo ad attuare un programma perché siamo sicuri che nella Città del Barocco, il plogging, avrebbe trovato tanti seguaci sportivi che rispettano l’ambiente.

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