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Licenziati 113 operatori telefonici: Progetto Vendita chiude a Gallipoli

L'azienda ha perso la principale commessa inbuond e licenziato 131 operatori a tempo indeterminato. Moscara, Cgil: "Temevamo proprio questo. A nulla sono valsi i solleciti"

GALLIPOLI – I licenziamenti, ampiamente annunciati a giugno, sono divenuti effettivi. I 113 operatori telefonici della sede del call center gallipolino da ieri, 4 settembre, sono tornati a casa. Per loro si aprirà la procedura di accesso alla Naspi, ovvero all’indennità mensile di disoccupazione, e nulla più.

Il Salento brucia così altri preziosi posti di lavoro, per giunta a tempo indeterminato. A nulla sono valse, dunque, le sollecitazioni rivolte dai sindacalisti all'azienda ed alle istituzioni locali per trovare una soluzione che evitasse l’irrimediabile strappo nel tessuto occupazionale del territorio.

Della vertenza si sono occupati, nel pieno dell’estate, anche i due esponenti salentini del governo in quota 5 stelle, Valerio Iuno Romano e Veronica Giannone. Il senatore e la deputata hanno partecipato ad un’assemblea dei lavoratori, tenuta nella sede aziendale della città bella, assicurando l’interessamento sul caso del ministro del Lavoro, Luigi di Maio. Ma tant’è.

La crisi di Progetto Vendita non è rientrata: dopo aver perso la principale commessa che reggeva il servizio inbound, ossia Mediaset-Premium, in scadenza il 30 giugno, l’unica strada aperta per i contratti a tempo indeterminato sembrava essere quella del licenziamento.  

L’azienda ha anche una sede a Maglie: qui lavoratori subordinati rimarranno fino ad un certo periodo. Alla fine il call center magliese potrà contare solo su un centinaio di operatori a progetto.

Laconico il commento del segretario Slc-Cgil, Tommaso Moscara: “Quello che temevamo, sin dall’inizio, si è concretizzato in queste ore”.

Il sindacalista, insieme ai colleghi di Fistel Cisl, Gianni Bramato e di Uilcom Uil, Massimo Passabì, aveva denunciato sin dalle prime battute “un atteggiamento irresponsabile dell'azienda che si è sempre sottratta al confronto”.

“Questo atteggiamento è stato confermato anche recentemente, quando in Prefettura, alla presenza di esponenti del governo regionale, l’azienda ha tentato di coinvolgere un altro soggetto nel proprio business – ha aggiunto Moscara -. Un incontro al quale è stata preclusa la presenza dei sindacati. Sembrava aprirsi uno spiraglio, ma in realtà il tentativo, i cui contenuti restano un mistero, è caduto nel vuoto”.

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