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Macchie in mare, nuovo allarme. Ma Aqp tranquillizza: “Approvata già la condotta”

Coppola (Confindustria): “Immagine turistica sempre più compromessa, subito la soluzione”. La replica dell’Acquedotto: “Fenomeni non legati al depuratore. Già approvato studio di fattibilità da 16milioni per la condotta sottomarina”

GALLIPOLI - Dopo un periodo di calma apparente ieri mattina si è ripresento il problema legato agli scarichi lungo il litorale nord di Gallipoli. Immediato il sopralluogo della polizia locale, che ha effettuato i rituali rilievi fotografici. E sotto accusa sono finiti, come sempre, i riflessi dello scarico sottocosta del depuratore consortile, il cui recapito finale insiste proprio a ridosso della scogliera di Torre Sabea. E’ successo ancora una volta: con il cambio repentino del vento e del moto ondoso, il mare prospiciente il litorale nord è tornato a cambiare visibilmente colore ed a presentarsi come una sorta di melma inqualificabile. E’ la situazione, quasi rituale, come quella registrata negli altri anni, ma in questo scampolo di stagione estiva, e sino a questo momento, tutto sembrava apparentemente tranquillo. Ieri mattina invece il nuovo grido d’allarme.     

Una situazione atavica (il Comune di Gallipoli aveva dato mandato ad un legale per avviare una richiesta di risarcimento per i danni d’immagine), che ripropone ancora una volta alla ribalta la questione della risoluzione della problematica degli scarichi a mare, anche se non c’è nessuna conferma su eventuali scarichi diretti o di altra natura che possono essere ritenuti responsabili delle nuove colorazioni a macchia di leopardo registrate lungo lo specchio d’acqua del litorale nord gallipolino. Situazione documentata anche dal presidente della sezione Turismo di Confindustria, Giuseppe Coppola, che ha effettuato un sopralluogo nella zona non nascondendo tutte le sue preoccupazioni per i riflessi negativi in termini  ambientali e turistici. “E’ sintomatico che questa situazione sul litorale si è venuta a creare da quanto è stato attivato il depuratore di Gallipoli, mentre prima non si sono mai viste situazioni del genere” spiega Coppola, “la colorazione del mare come si è evidenziata nella giornata di ieri rappresenta, come ormai avviene da anni, un danno enorme per l’immagine e la vocazione turistica di questo territorio ed è per questo che Confindustria, così come gli operatori turistici della città, da tempo invocano la soluzione definitiva dello sbocco a mare del depuratore e la realizzazione della condotta sottomarina che è indispensabile ed è prevista da qualsiasi norma di riferimento per eliminare gli scarichi in battigia lungo i territori ad alta e rilevante valenza turistica”

All’ennesima chiamata in causa sul fenomeno l’Acquedotto pugliese ha ribadito la sua granitica posizione: “il depuratore di Gallipoli funziona regolarmente. Nell’impianto è stato inoltre installato un sistema di videosorveglianza che registra costantemente le acque in uscita. Uno strumento che garantisce il monitoraggio in tempo reale delle acque”. E l’ente regionale rammenta anche come già da tempo sia stato “presentato lo studio di fattibilità della condotta sottomarina del costo complessivo di 16 milioni di euro e il progetto è in attesa del parere favorevole dell’amministrazione locale”. Si tratta della soluzione che, accanto a quella dell’impianto di affinamento delle acque reflue già attivo e dei progetti per il riuso in agricoltura e per gli usi civici, dovrebbe consentire la realizzazione di una condotta a mare di 8 chilometri che allontanando il recapito finale al largo garantirebbe anche l’eliminazione del divieto di balneazione di un chilometro presente ora sul litorale. “Per quanto concerne la realizzazione della condotta sottomarina a servizio dell’impianto, acquedotto pugliese, dopo aver ricevuto l’autorizzazione dell’Autorità idrica pugliese” ribadiscono da Aqp, “ha presentato lo studio di fattibilità lo scorso 26 giugno presso gli uffici tecnici del Comune di Gallipoli. A oggi la società è in attesa del parere favorevole dell’amministrazione comunale, al fine di indire la relativa procedura di gara. I lavori per un importo complessivo di 16 milioni di euro sono pianificati dalla Regione Puglia e finanziati con fondi Por Puglia 2014-2020”.

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