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Mare cristallino e proroga per otto lidi: sfida del litorale neretino al Covid-19

Tra le incertezze e le restrizioni della stagione balneare il Comune di Nardò proroga le concessioni in linea con il Piano coste sino al 2033 e incassa l’ok dell’Arpa sulla salubrità del tratto costiero

NARDO’ - Iniezioni di ottimismo nella difficile stagione balneare e turistica che si affaccia sulla costa neretina zeppa di incognite, come  in tutto il resto delle località rivierasche, a causa della pandemia del coronavirus. Elementi di speranza che giungono in primo luogo dalla conferma della salubrità delle acque di balneazione nel tratto costiero che dalle Quattro Colonne si estende sino a Torre Squillace. Inoltre la giunta comunale guidata dal sindaco Pippi Mellone ha esteso al 31 dicembre del 2033 la validità delle concessioni demaniali marittime che sono in scadenza alla fine di quest’anno e che non sono in contrasto con il Piano comunale delle coste.

Un provvedimento che al momento consentirà il prolungamento delle attuali concessioni per otto stabilimenti della costa neretina. Una decisione molto importante quella assunta dell’esecutivo cittadino, così come accaduto recentemente anche a Brindisi, che garantisce un orizzonte temporale senza incertezze per gli imprenditori balneari già alle prese con i danni della mareggiata dello scorso novembre e soprattutto con gli effetti dell’emergenza sanitaria in atto. La legge 145 del 2018, in effetti, ha disposto il nuovo termine di scadenza delle concessioni demaniali marittime e la Regione aveva dato delle direttive ai Comuni (che esercitano le funzioni in materia di demanio marittimo) in merito all’applicazione della proroga. La giurisprudenza, però, si è espressa sul tema in maniera contrastante e da più parti si è sollecitato un ulteriore intervento legislativo per dare certezza del diritto così come individuato dalla legge stessa.

La Regione Puglia, sollecitata sul punto dall’ufficio Demanio del Comune di Nardò, non ha ancora dato un indirizzo in merito alla possibilità che la proroga riguardi anche i titoli concessori in contrasto con le previsione del Piano delle Coste. L’attuale situazione ha indotto l’amministrazione comunale a rompere gli indugi e a dare atto dell’estensione al 2033 della validità delle concessioni. “Questi otto stabilimenti sono una fetta significativa dell’economia turistica cittadina e hanno diritto di programmare e di lavorare con qualche certezza in più” spiega il sindaco Pippi Mellone, “la scadenza dei titoli a fine anno già rendeva complicato l’accesso al credito da parte di questi imprenditori, a ciò si sono aggiunte la mareggiata che ha causato danni diffusi e soprattutto l’emergenza sanitaria. Le misure di prevenzione, infatti, costringono a sforzi economici molto importanti. In un quadro ancora non del tutto definito a livello normativo, abbiamo deciso di procedere dando atto della proroga al 2033 per quelle concessioni che non sono in contrasto con il piano delle coste”.

Il tutto tenendo conto che le misure di distanziamento previste dalle disposizioni sanitarie, che presumibilmente saranno estese all’intero arco della stagione estiva, imporranno ai gestori degli stabilimenti ingenti investimenti, oltre a quelli necessari per la manutenzione ordinaria e straordinaria, a causa delle mareggiate di novembre, delle strutture. E la scadenza a fine 2020 dei titoli avrebbe reso molto incerto ogni investimento e inoltre avrebbe costituito un motivo di difficoltà di accesso al credito con gli istituti bancari.

Nel contempo sono stati resi noti gli esiti del campionamenti sulla qualità delle acque di balneazione lungo il litorale pugliese effettuati dall’Arpa Puglia. Dal confronto dei risultati analitici dal 2016 al 2019 e nel primo trimestre di quest’anno l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente ha proceduto a classificare lo stato di salute delle acque giudicando “eccellente” la qualità delle acque di balneazione lungo la costa neretina. I monitoraggi sono avvenuti in nove siti fissi: sorgente delle Quattro Colonne, Santa Maria al Bagno, Santa Caterina, Torre dell’Alto, Torre Uluzzo (due), Torre Inserraglio, Sant’Isidoro e Torre Squillace.

I campionamenti hanno riscontrato valori dei parametri di riferimento uguali a zero, o molto prossimi allo zero. I monitoraggi, quindi, hanno confermato un basso carico antropico lungo la costa neretina. “Siamo contenti del verdetto di Arpa” il commento dell’assessore all’Ambiente, Mino Natalizio, “che è una buonissima notizia da un punto di vista squisitamente ambientale. Le acque lungo la nostra costa, infatti, si confermano in ottima salute e con un carico antropico assolutamente accettabile. È chiaro che sotto il profilo turistico questa è una stagione balneare che ha delle premesse di estrema incertezza, perché l’emergenza sanitaria inciderà non poco sull’estate e sul sistema economico che si regge sull’estate stessa. Speriamo che l’evoluzione dell’epidemia ci permetta di salvarne almeno una parte”.  

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