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Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità Gallipoli

Mura urbiche “annerite” e da tutelare. Scatta il divieto per le citronelle

Dopo le segnalazioni dei residenti e dell’associazione di riferimento in vigore sino al 30 ottobre il provvedimento restrittivo varato dal Comune. I vigili controlleranno il rispetto dell’ordinanza da parte dei locali

GALLIPOLI – Da stasera, e per tutta l’estate, stop a citronelle, candele e fiaccole accese posizionate sulle antiche mura della città vecchia di Gallipoli. Dai residenti e dalle associazioni del borgo antico era partito un invito preciso: porre rimedio ai danni arrecati alle antiche mura delle riviere del centro storico e causati dall’accensione di fuochi e candele e dalle cattive abitudini di posizionare ciotole e contenitori in alluminio, tipo citronelle o prodotti simili, sui bastioni.

L’interlocuzione con il Comune, e con il sindaco Stefano Minerva e l’assessore con delega al Centro storico, Biagio Palumbo in particolare, ha portato in dote i provvedimenti auspicati. Nella giornata di ieri infatti il primo cittadino ha sottoscritto la relativa ordinanza che vieta, a partire dal 6 luglio e sino al 30 ottobre prossimo, l’utilizzo di materiale infiammabile oleoso (le cosiddette citronelle) lungo la cinta muraria del borgo antico. In tale direzione i residenti tramite l’associazione degli “Abitanti e amici del centro  storico di Gallipoli” avevano chiesto esplicitamente l’intervento dell’amministrazione comunale e della Soprintendenza ai beni paesaggistici e architettonici al fine di tutelare le mura urbiche della città vecchia.

Già con una nota del 2 aprile scorso l’associazione dei residenti aveva segnalato al sindaco di Gallipoli, quello che definivano “il malvezzo, ad opera di alcuni esercenti delle attività commerciali, soprattutto nel centro storico, di accendere fuochi utilizzando prodotti infiammabili oleosi, tipo citronella o simili, posandoli su suolo pubblico o sulle mura urbiche”. E già in quell’occasione era stato chiesto di vietare, per mezzo di un’ordinanza, tale pratica. Negli incontri successivi, Minerva e Palumbo, avevano garantito la predisposizione di un apposita ordinanza che da oggi è già in vigore.

“Ci sono giunte diverse segnalazioni sui danni potenziali derivanti dall'accensione di materiale infiammabile oleoso posizionate su suolo pubblico o sulle mura urbiche del centro storico” spiega il sindaco Minerva anche nel corpo dell’ordinanza, “e la presenza di tali materiali, solitamente di proprietà di gestori di pubblici esercizi e comunque contingentata nel periodo estivo, oltre a rappresentare un pericolo per chi si aggira nei paraggi, potendosi il contenitore ribaltare e rovinare su qualche malcapitato avventore o su qualche passante, ha provocato nel tempo gravi ed irreparabili danni alle antiche mura che costeggiano il periplo della città vecchia e che rappresentano uno dei beni monumentali più importanti della nostra città poiché il combustibile oleoso, spesso contenuto in ciotole o piccoli vassoi in carta-alluminio, si è infatti riversato sulle mura antiche, infiltrandosi in profondità e annerendo la stessa superficie in maniera indelebile o insudiciando il suolo pubblico. Sono quindi intuibili” conclude il primo cittadino, “le ragioni di tutela del decoro urbano e dei beni che rappresentano una parte importante della memoria storica e collettiva di Gallipoli, che impongono pertanto di intervenire senza indugio con gli strumenti previsti dalla legge per evitare che tale patrimonio storico, artistico e culturale sia ulteriormente oggetto di sfregio, visivo e strutturale”. Ai vigili urbani è stato demandato il compito di notificare l’atto ai gestori dei locali e di pubblici esercizi che si trovano lungo il periplo della cinta muraria e di controllare il successivo rispetto dei divieti imposti dall’ordinanza. 

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