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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Otto quintali di legna “infetta” scaricati in viale Moro. Incalza la protesta anti-xylella

Gesto simbolico dei rappresentanti di Coldiretti a Lecce. Sabato due cortei divisi e Agrinsieme chiarisce: “Protesa agricola, non politica. Mai chiesto le dimissioni di Di Gioia”

LECCE – La mobilitazione ad oltranza annunciata dal comparto agricolo contro gli effetti nefasti della xylella fastidiosa prende forma e sostanza anche se alla manifestazione di sabato prossimo nel capoluogo salentino si arriverà divisi alla meta. Da una parte operatori e organizzazioni di Coldiretti dall’altra le sigle di Agrinsieme e Confagricoltura. Un doppio corteo anche se le ragioni di fondo che animano la protesta sono identiche: soprattutto l’agricoltura del Salento non vuole morire di xylella e di malaburocrazia. Intanto proprio in queste ore la protesta della frangia di agricoltori, frantoiani e vivaisti aderenti alla Coldiretti hanno presidiato i punti nevralgici delle città di Lecce, Brindisi e Taranto, le prefetture, la sede della Provincia di Lecce e gli uffici provinciali dell'Assessorato regionale all'agricoltura. Un coro unanime contro “i rimpalli quotidiani di responsabilità e contro chi ha avuto quasi qauttro anni per intervenire e aiutare il popolo agricolo salentino a salvarsi dagli effetti nefasti della xylella fastidiosa e non l’ha fatto”, l’adagio ribadito nei vari presidi. E presso la sede regionale e dell’Ufficio provinciale dell'Agricoltura di viale Aldo Moro sono stati scaricati in strada otto quintali di legna di ulivi infetti quale gesto estremo e simbolico da parte dei rappresentanti proprio di Coldiretti.

“Si sono stati scaricati in strada a Lecce davanti all'ufficio provinciale dell'Agricoltura, otto quintali di legna di ulivi infetti quale gesto estremo per dare uno schiaffo morale a chi non vuole dare risposte concrete alle imprese olivicole, ai frantoiani e ai vivaisti” conferma Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce, “le realtà economiche dell'area infetta hanno bisogno di semplificazione, di velocità, di capire cosa fare per poter espiantare e reimpiantare, perché le pratiche di espianto non possono essere equiparate ad una domanda edilizia e devono per di più pagarsi le analisi per poter estirpare gli scheletri degli alberi morti. Qui non dobbiamo costruire nulla” aggiunge Cantele, “qui i nostri agricoltori vogliono piantare ulivi per poter garantirsi un reddito, dare lavoro agli operai e dare olive ai frantoi che non hanno più prodotto da molire”.

Altro problema quello che ancora attanaglia il comparto dei “vitivivaisti dell’area magliese e otrantina che” spiega ancora il presidente di Coldiretti, “prima sono stati bloccati erroneamente nella loro movimentazione, in seguito hanno dovuto sottostare alla pratica di termoterapia con aggravio di costi senza alcun aiuto regionale, poi hanno dovuto registrare la chiusura di alcuni mercati esteri, segnatamente del Magreb, e in tutto questo l’assessorato regionale ha solo ritardato il rilascio delle annuali autorizzazioni alla commercializzazione della barbatelle”. E come se non bastasse nelle aree infette da xylella c’è anche il paradosso delle cartelle dei consorzi di bonifica, aspramente contestate  nelle scorse settimane con le manifestazioni rumorose di Coldiretti Puglia in diversi centri della regione. “Continua l’inaccettabile rimpallo di responsabilità della Regione Puglia nella gestione della xylella fastidiosa nell’area infetta che interessa milioni di ulivi” denuncia Coldiretti Puglia, “aggravato da errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio in Puglia con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione”

Sabato due cortei “fastidiosi”: ecco i percorsi

Sono stati stabiliti i percorsi dei due cortei che sabato prossimo, 9 marzo, attraverseranno la città di Lecce per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni riguardo alle problematiche della xylella e del comparto agricolo. Il corteo promosso dalla Coldiretti e Unaprol, avrà come punto si partenza piazza Carmelo Bene per poi attraversare la città passando da piazza dei Bastioni, viale De Pietro, via XXV Luglio,via Trinchese con arrivo in piazza Sant’Oronzo dove si terrà un comizio finale al quale penderanno parte il presidente di Unaprol, David Granieri, i presidenti della Coldiretti del Salento, Gianni Cantele (Lecce), Filippo De Miccolis (Brindisi), Alfonso Cavallo (Taranto), i rappresentanti di frantoiani e vivaisti e ci sarà l’incontro con esponenti istituzionali.

Il corteo di Confagricoltura e Cia invece prenderà l’avvio dal piazzale nei pressi del mercato di Settelacquare e in marcia con anche 30 trattori il corteo percorrerà via Aldo Moro, via Benedetto Croce, via Cesare Battisti, via Monte San Michele per giungere in piazza Mazzini dove si terrà anche in questo caso un comizio dei rappresentanti di categoria. Inoltre dalle 8 di sabato e sino alle 17 di lunedì, 11 marzo, nei pressi della locale sede della Regione permarrà un gazebo delle organizzazioni e cinque trattori.

Divisi nella protesta. Agrinsieme: “Colpa della Coldiretti”

La manifestazione programmata il prossimo 9 marzo a Lecce sul nodo della xylella fastidiosa ha diviso il mondo agricolo. Da una parte le sigle di Agrinsieme e dall’altra Coldiretti. “Sarebbe stata una grande opportunità di unitarietà del mondo agricolo, visti i problemi che affliggono il Salento, ma ancora una volta la Coldiretti ha voluto distinguersi non sui contenuti, ma ponendo quale unica pregiudiziale la richiesta di dimissioni dell’assessore Di Gioia” spiega Tommaso Battista per il coordinamento di Agrinsieme. “Nel documento del 22 febbraio scorso, a cui fa riferimento il presidente Cantele, che ha visto inizialmente la firma della Coldiretti, di Confagricoltura e Confcooperative, a cui ha fatto seguito l’adesione della Copagri e di Cia” chiarisce Battista, “non è scritto da nessuna parte la richiesta di dimissioni dell’assessore. La divisione tra le organizzazioni è un atto incomprensibile per gli agricoltori ed ha provocato l’abbandono dei sindacati dei lavoratori che inizialmente avevano dato l’assenso a partecipare, aderendo al contenuto della piattaforma.  La Coldiretti è l’unica responsabile della divisione e questa è una responsabilità di cui deve dare conto a tutto il Salento agricolo”.  

I dirigenti di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative, spiegano inoltre come  Agrinsieme abbia “sempre criticato l’operato dell’assessorato regionale agricolo sulle numerose criticità e ritardi del Psr e sulle inefficienze dell’Osservatorio fitosanitario in ordine alle farraginosità delle regole per gli espianti degli ulivi disseccati a causa del batterio, ma non sono mai state chieste le dimissioni dell’assessore”. Secondo i responsabili di Agrinsieme infatti “fare una manifestazione per chiedere le dimissioni dell’assessore è un atto politico che non si concilia con le legittime richieste ed istanze peraltro condivise da tutte le organizzazioni agricole. Le responsabilità dell’avanzamento del batterio e del ritardo nell’ avviare azioni di contrasto al vettore, del ritardo per l’esecuzione delle ordinanze per l’abbattimento, alla sospensione per oltre sei mesi dell’attività di monitoraggio pur in presenza di risorse, sono da attribuire alla regione, al Governo e alla magistratura amministrativa, ciascuno per la propria sfera di competenza. Secondo noi” concludono, “è necessario che alla denuncia delle mancanze, delle inefficienze e degli errori fatti, avanzare proposte capaci di dare risposte alle imprese agricole è una modalità di lavoro che ci ha contraddistinto ed è questo il nostro modo di rappresentare gli interessi dei nostri associati”.

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