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Muore Angelo Semeraro, il fondatore di Scienze della Comunicazione

Tarantino di nascita, si è spento a 77 anni. I colleghi del corso di laurea da lui patrocinato, lo ricordano con grande affetto e riconoscenza

LECCE – A breve distanza dalla scomparsa dei professori Piero Fumarola e Lorenzo Vasanelli, la comunità accademica leccese saluta un altro docente che è stato un pilastro dell’Università del Salento: Angelo Semeraro. Originario di Taranto, si è spento a 77 anni; era fuori ruolo dal 2010.

I colleghi del corso di Scienze della Comunicazione, da lui fondato, lo ricordano così: “Alla fine degli anni ’90 Angelo Semeraro si era fatto promotore di un progetto didattico per consentire anche a Lecce il varo di un corso di studi sulla comunicazione, da lui instancabilmente definita come communis agere, area interdisciplinare dove testare la convivenza dei saperi umanistici, a cominciare dalla pedagogia, materia che egli interpretava con sguardo ampio e interessato a ogni forma di innovazione educativa”.

“Dall’anno accademico 2000-2001 fu presidente del nostro corso di laurea – salvo una breve parentesi – fino al 2009-2010, attraversando tutti gli entusiasmi e le difficoltà di un corso di nuova istituzione nato in una situazione di grande cambiamento e di investimenti pubblici decrescenti sull’università, e dirigendo la nostra struttura con impegno e dedizione assoluti”.

“Angelo Semeraro – proseguono i docenti - affrontò con determinazione i momenti di assestamento del nuovo corso, e ne garantì la qualità degli insegnamenti e delle iniziative scientifiche ed editoriali, promuovendo convegni, volumi e riviste per attrezzare docenti e studenti a un’indagine sulla comunicazione in grado di colloquiare con le altre aree disciplinari e con i professionisti dell’informazione. Di lui e dei suoi tanti lavori di ricerca avremo modo di parlare più diffusamente nelle prossime settimane, dedicandogli lo spazio che un intellettuale del suo valore si merita sia nel campo pedagogico sia in quello comunicativo. Ora però è il tempo di abbracciare i suoi familiari e di partecipare al loro dolore, sapendo che si è spento un uomo cui tutti dobbiamo rispetto e riconoscenza”.

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