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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Lizzanello

Sindaci, nuovo scontro con Ciccarese: “Impianto amianto autorizzato con una Scia”

I primi cittadini di Lizzanello, San Donato, Lequile, San Cesario e Castrì rintuzzano il collega di Cavallino. Il fronte del no all’impianto sperimentale si allarga anche a Vernole

LIZZANELLO - Le puntualizzazioni e le rassicurazioni del sindaco di Cavallino, Bruno Ciccarese, sulla realizzazione dell’impianto di trasformazione di amianto in itinere nella zona limitrofa all’area del parco commerciale non frenano l’ostruzionismo dei sindaci e delle comunità dei paesi limitrofi. Nello specifico i sindaci di Lizzanello, San Donato, Lequile, San Cesario e Castrì, ritengono non veritiere le intenzioni palesate dal primo cittadino cavallinese che in replica alle accuse di “superficialità amministrativa” mosse nei confronti della sua amministrazione, ha comunicato di non aver rilasciato nessuna autorizzazione per l’insediamento dell’impianto sperimentale per il trattamento dell'amianto con il siero del latte. Aggiungendo che nessun impianto del genere sorgerà sino a quando sarà in carica la sua amministrazione.

La posizione di Ciccarese viene ulteriormente contestata dai colleghi dei comuni contigui, Fulvio Pedone, Alessandro Quarta, Fernando Coppola, Vincenzo Carlà, e Andrea De Pascali, che dopo la riunione di mercoledì hanno confermato il loro “no” all'impianto di trasformazione dell'amianto, e ora rintuzzano il primo cittadino di Cavallino. E lo scontro istituzionale a distanza continua. “Troviamo sorprendenti e provocatorie le dichiarazioni del collega e primo cittadino di Cavallino. Ciccarese non è ben informato” replicano in una nota congiunta i sindaci, “contrariamente a quanto afferma Bruno Ciccarese, il Comune di Cavallino ha già assentito l’impianto sperimentale per la trasformazione dell’amianto attraverso una semplice Scia del 21 dicembre del 2018 senza esercitare alcun potere inibitorio, nonostante l’impianto fosse privo dell’autorizzazione unica ambientale prevista. Altro che con lui sindaco l’impianto non si farà. Forse non glielo hanno detto, ma l’impianto c’è già. E’ già stato realizzato” tuonano perentori i primi cittadini.  

E segue una nuova serie di contestazioni sull’operato dell’amministrazione di Cavallino sempre inerente alla spinosa questione dell’impianto sperimentale per il trattamento dell’eternit. I Comuni di Lequile, Lizzanello, San Cesario e San Donato in particolare lamentano che l’ente non ha risposto alla istanza di verifica della legittimità dell’intervento ai fini dell’eventuale esercizio dei poteri di autotutela avanzata dalle amministrazioni comunali. “Quello che denunciamo è proprio questo atteggiamento, sordo alle legittime esigenze di partecipazione e condivisione delle comunità limitrofe, gravate da scelte ambientalmente pregiudizievoli operate dal Comune di Cavallino” incalzano i sindaci, “il quale ha deciso non solo a danno del proprio territorio, ma nostro malgrado, stante la vicinanza, anche a danno delle nostre comunità. Oggi, per opera del Comune di Cavallino, dobbiamo fare i conti con due discariche di Rsu, un impianto per il trattamento dei Rsu, un impianto di Cdr, ed ora anche con un impianto per il trattamento dell’amianto.  Le nostre comunità da decenni pagano il prezzo di scelte assunte in solitaria dal vicino comune: ciò che chiediamo alle istituzioni e agli enti preposti è che cessi questa modalità solipistica di affrontare e gestire problemi che impattano sulla intera comunità salentina, a partire dalle popolazioni dei comuni più vicini.  Per questo la nostra azione proseguirà congiunta e determinata”.

Una battaglia contro l’impianto per l’amianto che dopo l’adesione del sindaco di Castrì di Lecce, Andrea De Pascali, vede ora confluire anche la vicina comunità di Vernole con Strudà, Acaya, Acquarica, Vanze, Pisignano e il con il sindaco Francesco Leo.                        

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