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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tamponi, il tasso dei positivi è vicino allo zero. Novemila rientri in Puglia

Sono dieci i casi di Covid-19 attestati nel bollettino epidemiologico, nessuno in provincia di Lecce. Altri 128 i guariti dopo un doppio test con esito negativo. Contenuta la mobilità dalle altre regioni

LECCE - Dieci tamponi positivi su 1.755 processati, per una percentuale pari allo 0,57: il bollettino epidemiologico registra il dato più basso, praticamente identico a quello emerso l'8 maggio.

A otto giorni dall’allentamento delle misure di lockdown il trend resta rassicurante, sebbene serva almeno un’altra settimana per avere un quadro della situazione più consolidato: nessuna fuga in avanti sarebbe ora giustificata dal punto di vista scientifico perché tra i tempi di incubazione del virus e quelli di effettuazione del tampone l'orizzonte temporale considerto coerente con una valutazione affidabile è di 14 giorni.

Un aumento dei casi, va detto, è stato comunque messo in conto: con il monitoraggio continuo dei parametri individuati dal Comitato tecnico scientifico che coadiuva il governo - tra cui il numero dei posti occupati negli ospedali e in terapie intensiva - si dovrà comprendere la sostenibilità delle progressive aperture dei settori produttivi e della vita sociale.

Dei nuovi casi accertati sette si riferiscono alla provincia di Bari, uno per parte per Brindisi e Foggia. Il Salento resta dunque a quota 505 dall'inizio dell'epidemia e, per fortuna, non è interessato nemmeno dalla conta giornaliera dei decessi, cinque nel resto della regione per un totale di 556 vittime con diagnosi da Covid-19. I guariti sono passati da 1.332 a 1.460, mentre gli attuali positivi sono scesi a 2.421. I tamponi fatti sono 81.497.

Intanto si rende conto di un altro dato, quello dei rientri in Puglia dalle altre regioni, fenomeno che ha destato una certa preoccupazione nell'opinione pubblica così come avvenuto a marzo, prima del lockdown. A oggi risultano essere circa 9mila le persone tornate presso il proprio comune di residenza o di origine: per tutte loro vige l'obbligo di isolamento fiduciario per due settimane. A marzo furono in circa 35mila a inviare alla Regione la comunicazione del proprio rientro. Oggi come allora chi viaggia in treno o bus viene controllato alla stazione di arrivo, mentre verifiche a campione sono effettuate per chi sceglie l'auto.

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