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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Gallipoli

Tavolini e piccoli gazebo lungo le mura. Commercianti e residenti contrari a modifiche

Le associazioni dei commercianti e dei residenti del borgo antico hanno chiesto il rinvio del punto all’ordine del giorno del consiglio di domani sulle modifiche al regolamento. “Novità invasive, prima confronto”. Il Comune: “Strutture sopportabili solo su riviere”

GALLIPOLI – Nuova modifica al regolamento per l’occupazione del suolo pubblico a fini commerciali e in particolare nell’area del centro storico di Gallipoli e le novità poste in discussione nell’ordine del giorno del consiglio comunale di domani a palazzo di città destano già le prime rimostranze da parte di residenti e operatori. Tant’è che con una lettera inviata in queste ore, a firma congiunta, da parte dei presidenti dell’associazione Commercianti e Imprenditori di Gallipoli e dell’associazione “Abitanti e amici del Centro storico di Gallipoli”, indirizzata all’attenzione del presidente dell’assise comunale, Rosario Solidoro, al sindaco Stefano Minerva  ed agli assessori al Commercio ed al Centro storico, è stato chiesto formalmente il ritiro del decimo punto iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale e che tratta proprio delle modifiche al regolamento  in materia di utilizzo del suolo pubblico per fini commerciali con adeguamento al codice del paesaggio. Si tratta ormai dell’ennesima integrazione o modifica che nell’arco di tre anni interessa da vicino il regolamento in questione e sulle quali tanto l’associazione dei commercianti, quanto quella dei residenti lamentano una mancanza di concertazione e di confronto preventivo con l’amministrazione comunale che potrebbe portare all’assunzione di provvedimenti lesivi dell’integrità degli spazi pubblici nell’ambito della città vecchia.

In particolare, nella proposta di delibera che sarà portata alla valutazione dell’assise comunale, viene prevista, in sintesi, “la facoltà di occupare il suolo pubblico, con piani d'appoggio o con tavoli e sgabelli, da parte degli esercizi di vicinato del settore alimentare e delle attività artigianali d'asporto, ossia la possibilità di consentire il consumo sul posto anche negli esercizi non supportati da licenza di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande”. E ancora vengono delineate  le caratteristiche degli elementi ombreggianti quali ombrelloni, tende, gazebo con indicazione di misure, materiali e modalità di realizzazione, con indicazione di zone in cui è ammesso o escluso tale utilizzo e soprattutto viene introdotto “l’utilizzo, per il centro storico, dei gazebo, finora escluso, ammesso su tutta la cinta muraria, sia pure con alcune prescrizioni e previo parere della Soprintendenza ai beni ambientali, artistici e storici della Regione”. Delle novità e indicazioni sulle quali entrambi i sodalizi, dei commerciati e dei residenti, rilevano come  alcune proposte di modifica avanzate non hanno avuto alcun riscontro e ritengono che una così profonda modifica del regolamento in argomento non possa essere affrontata senza un preventivo parere della Soprintendenza ai beni ambientali, artistici e storici, soprattutto per le opere da realizzare nel centro storico e, comunque, senza un approfondito ed obiettivo confronto con la città e le organizzazioni di categoria.

“Crediamo che il regolamento in questione necessiti di una revisione integrale ed omogenea. Non riteniamo sia più opportuno continuare ad apportare piccole modifiche che continuano a creare dei distinguo a volte poco comprensibili, generando solo confusione” afferma il presidente dell’associazione commercianti, Matteo Spada, “sette ritocchi in poco più di tre anni senza mai condividere le scelte con l’associazione commercianti che in più occasioni ha manifestato la necessità di avviare un tavolo volto a studiare lo stato dei luoghi prima, e compatibilmente alle necessità di tutti, riscrivere insieme il regolamento dell’occupazione ai fini commerciali del suolo pubblico”. Previsioni che preoccupano principalmente anche l’associazione dei residenti per le misure che consentirebbero l’occupazione destagionalizzata lungo le mura del borgo antico, ma con la possibilità di realizzare dei piccoli gazebo o dehors che limiterebbero la libera fruizione della cinta muraria. “Con queste modifiche si dà la possibilità di trasformare tutti gli insediamenti presenti e futuri sull’intera cinta muraria del centro storico in strutture pesanti” lamenta il presidente dell’associazione Roberto Piro, “con altezze da un minimo di 2,20 metri ad un massimo di 3,50 metri con copertura in legno e plexiglas, e via dicendo.  Si tratterebbe di veri e propri casotti, con una possibile estensione di 100 metri quadri, che, da aprile a novembre, limiterebbero ulteriormente gli spazi pubblici e deturperebbero, irrimediabilmente, il patrimonio storico-monumentale costituito dalle mura urbiche, e quello paesaggistico-ambientale in alcuni tratti della città antica tra i più belli ed ammirati”.

Il Comune: “L’uso dei gazebo è limitato e sopportabile”

Per quanto concerne la modifica dell’ultimo comma dell’articolo 8 del regolamento sull’utilizzo dei gazebo per l’occupazione del suolo pubblico, l’amministrazione comunale, con la stesura della proposta di delibera, intende introdurre una maggiore disciplina di dettaglio circa le modalità di realizzazione delle strutture, prevedendo nello specifico (previa acquisizione del parere della soprintendenza di Lecce), la possibilità di poter installare tali manufatti anche nella zona del centro storico, solo lungo il lato delle mura urbiche delle riviere, per garantire maggiori condizioni di sicurezza per gli avventori dei pubblici esercizi, in considerazione delle particolari condizioni climatiche che caratterizzano la zona del borgo antico, spesso soggetta a forti venti.

“Le modifiche previste con il presente atto” recita il testo della delibera, “intendono, ferma restando la suprema salvaguardia del patrimonio storico-monumentale e paesaggistico-ambientale, rispondere, peraltro, alle pressanti esigenze che provengono dai diversi settori produttivi della città ed alla non più procrastinabile esigenza di destagionalizzare la presenza turistica sul territorio comunale. Si tratta, ad ogni modo, di esigenze alle quali questa amministrazione comunale intende comunque rispondere nei limiti e nella cornici di rispetto degli interessi tutelati dall'ente preposto alla salvaguardia degli interessi paesaggistici ed ambientali”. Secondo le argomentazioni rese nel corpo della delibera, l’amministrazione comunale, ritiene, peraltro, che “tale modifica risulta essere nel complesso di non particolare incisività nel contesto urbanistico esistente considerato il limitato periodo temporale di installazione delle strutture esterne sul territorio oggetto di tutela e la tipologia dei materiali utilizzati per la realizzazione dei manufatti del tipo gazebo. Pertanto, la presenza di siffatte strutture nella zona del centro storico si può reputare sopportabile poiché limitata nel tempo e concentrata nel periodo di maggiore affluenza turistica in cui sussiste una limitazione in termine di percezione dei caratteri architettonici e paesaggistici del contesto”.

Se il consiglio comunale approverà, tra le altre, le modifiche proposte al regolamento, senza ulteriori emendamenti, o ritiri, il nuovo comma sui gazebo potrebbe prevedere che: “l'utilizzo di tale manufatto non è ammesso nella zona del centro storico, con eccezione della cinta muraria e a condizione che lo stesso non sia ancorato in alcun modo alle mura urbiche, in considerazione che tale zona è esposta a forti venti e, pertanto, al fine di salvaguardare l'incolumità pubblica, in attesa della predisposizione di un apposito regolamento per l'occupazione dei bastioni lungo la cinta muraria del centro storico da sottoporre all'approvazione della soprintendenza per il parere di compatibilità ambientale. L'utilizzo di tale manufatto è inoltre escluso nelle seguenti zone: Corso Roma, Piazza Tellini, Piazza Carducci e Piazza Falcone e Borsellino”.

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