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Venerdì, 29 Marzo 2024
“Gloria al cibo”

“Gloria al cibo”

A cura di Gloria Cartelli

Mi chiamo Gloria, ho 34 anni e vivo a Lecce. Sono biologa nutrizionista, laureata in biotecnologie industriali presso l’Università degli studi di Pavia nell’aprile 2012. Studiando le biotecnologie agroalimentari mi sono appassionata di nutrizione e così ho proseguito i miei studi a Milano per frequentare un master in Nutrizione umana. Nel 2013 sono rientrata nella mia città d’origine, Lecce, in cui svolgo tutt’ora la libera professione in uno studio medico associato. Elaboro terapie alimentari personalizzate e i miei pazienti includono bambini di età scolastica ad adulti e sportivi. Aiuto e coinvolgo i miei pazienti a recuperare il naturale peso forma e al mantenimento del proprio stato di benessere attraverso una sana educazione alimentare. Il raggiungimento degli obiettivi si realizza attraverso un’attenta analisi dei bisogni nutritivi ed energetici del paziente che viene seguito, incontrato periodicamente nel mio studio e supportato emotivamente per il raggiungimento dei propri risultati. L’obiettivo è fornire una consulenza nutrizionale su misura, dettata in base alle caratteristiche specifiche del paziente quali l’età, le abitudini di vita e che sia personalizzata nel tempo

“Gloria al cibo”

Come si può gestire la voglia di dolce? E’ l’organismo a parlarci

Soprattutto nei più golosi, la voglia di dolce è strettamente legata alla sfera emozionale di ciascuno. Tuttavia, non si tratta solo di essere golosi, ma di come il nostro organismo percepisce lo zucchero

Durante le mie consulenze nutrizionali, è la domanda che pongo dopo aver chiesto vari punti della mia anamnesi conoscitiva. Questo perché è giusto “rompere il ghiaccio” con il proprio paziente facendo scattare quell’empatia necessaria che porta a fidarsi di colui che ti ascolta. Ma perché, soprattutto nei più golosi, la voglia di dolce è strettamente legata alla sfera emozionale di ciascuno. Tuttavia, non si tratta solo di essere golosi, ma di come il nostro organismo percepisce lo zucchero.

Zucchero come ricompensa

Quando abbiamo qualche soddisfazione e ci sentiamo appagati, nel nostro organismo viene prodotta un’alta dose di dopamina, un neurotrasmettitore che ci fa sentire ricompensati. Se la dopamina però è carente, l’umore potrebbe risentirne. Accade quindi che il nostro cervello è alla continua ricerca di zucchero perché questa sostanza è in grado di stimolare la dopamina e generare perciò la sensazione di pienezza.

Quando si è sotto stress

Nella situazione in cui siamo stressati abbiamo più bisogno di dolci, in particolare l’organismo richiede più alimenti ricchi di zucchero che non di grassi. La motivazione risiede in un gruppo di neuroni presenti nell’ipotalamo che si attivano in tali situazioni e richiedono zuccheri per ricompensare la situazione negativa.

Percezione di benessere

Il benessere dal consumare i cibi dolci provoca il rilascio di serotonina che aumenta il buon umore. Ecco perché desideriamo la cioccolata o altri cibi ricchi di zucchero, definiti non a caso “cibi di conforto”. L’assunzione di zuccheri determina un’iperproduzione di insulina, che tende ad abbassare i suoi livelli fisiologici, generando una situazione di ipoglicemia e il desiderio di ingerire altri zuccheri, innescando così un circolo vizioso.L’importanza di rispettare il proprio equilibrio energetico

Quando si fanno diete restrittive o fai da te, vi è il rischio di non apportare la giusta quantità di glucosio al nostro organismo. Un professionista della nutrizione può aiutarvi a bilanciare gli alimenti senza rinunciare agli zuccheri necessari per sentirsi bene. In genere, il mio consiglio è di “organizzare” il cosiddetto sgarro all’interno dei propri pasti. Per esempio, se vogliamo concederci un dolce a fine cena, possiamo includere nel nostro menù delle proteine a cui abbinare verdure o insalate ed eliminate tutte le fonti di carboidrati (in primis pane, patate, ecc.). Chiaramente è solo un principio generale che è necessario personalizzare da individuo a individuo.

Uno dei dolci al cucchiaio più amati e veloce da preparare per un gustoso piacere: il tiramisù

Il tiramisù è uno dei dolci al cucchiaio tra i più amati sia da grandi che da piccoli. Un soffice strato di crema ricoperto di cacao amaro che avvolge friabili biscotti inzuppati nel caffè. E’ facile da preparare, non si deve utilizzare il forno e si realizza in poco tempo.

Savoiardi o pavesini?

I primi sono biscotti dalla forma allungata, dalla consistenza morbida e spumosa. Altro punto a favore di questi biscotti di origine piemontese è il fatto che si inzuppano benissimo e mantengono più a lungo la loro consistenza rispetto ai pavesini. A differenza di quest’ultimi però sono un po’ più pesanti. I pavesini, invece, sicuramente più digeribili e leggeri, hanno un sapore delicato che si adatta bene alle varie e tante versioni di questo dolce senza coprire gli altri sapori. Inoltre per le loro più pratiche dimensioni sono da preferire nelle preparazioni di coppette monoporzione. Partendo dal presupposto che è buono tutto ciò che piace, molti preferiscono il tiramisù con i classici savoiardi che danno più consistenza in bocca e assorbono meglio la crema di mascarpone. A voi la scelta!

Ricetta del tiramisù

Ingredienti:

  • 500 grammi di mascarpone
  • 6 uova
  • 120 grammi di zucchero 
  • 300 grammi di savoiardi o pavesini
  • 4 tazze di caffè
  • cacao amaro

Procedimento:

Per prima cosa rompete le uova mettendo i tuorli in una ciotola capiente. I bianchi lasciateli da parte. Mescolate ai tuorli lo zucchero aiutandovi con un cucchiaio di legno o con una frusta elettrica. Prima di proseguire, per evitare di contrarre qualche disturbo legato al consumo di uova crude, scaldate il composto di tuorli e zucchero in una casseruola a bagnomaria, immergendo il pentolino con la crema in un altro più grande con due dita di acqua all’interno. In questo modo si scalderà lentamente e in maniera delicata. Unite il mascarpone e continuate a mescolare. Pulite molto bene le fruste e passate a montare gli albumi che dovranno essere montati a neve ben ferma (otterrete questo risultato quando rovesciando la ciotola la massa non si muoverà).

Intanto preparate il caffè, zuccheratelo leggermente e poi lasciatelo raffreddare in una ciotola. Una volta che si sarà raffreddato inzuppateci i biscotti, uno alla volta e da entrambi i lati. Disponete i biscotti in una teglia, uno di fianco all’altro, fino a formare uno strato omogeneo. Ricopriteli con la crema di uova e mascarpone (a cui avrete aggiunto gli albumi montati mescolando molto delicatamente dal basso verso l’alto) e ripetere l’operazione. Finite con lo strato di crema, coprite con una pellicola e lasciate raffreddare in frigo per 2 ore almeno prima di servire il vostro tiramisù. Una volta tolto dal frigo, aiutandovi con un colino, ricoprite la superficie con un velo di cacao amaro.

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