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Cronaca Ruffano

Due indagati: caccia al killer di Romano, fra timori e omertà

E' stata eseguita questa mattina, dal medico legale Alberto Tortorella, l'autopsia di Roberto Romano, il 36enne di Ruffano assassinato sabato sera in un agguato. Due gli indagati: il presunto killer e il ferito nella sparatoria

 

LECCE - E' stata eseguita questa mattina, dal medico legale Alberto Tortorella, l'autopsia di Roberto Romano, il 36enne di Ruffano assassinato sabato sera in un agguato avvenuto nei pressi della sua abitazione, in via Boccaccio. Sono due le persone cui è stato notificato il provvedimento del conferimento dell'incarico dell'esame autoptico, e già iscritte nel registro degli indagati. I carabinieri del comando provinciale di Lecce avrebbero, infatti, identificato il presunto autore dell'agguato mortale.
Si tratta di un uomo di 37 anni originario di Supersano, al momento irreperibile. Nei suoi confronti si è aperta una vera e propria caccia all'uomo. I militari dell'Arma, dopo aver raccolto una lunga serie di elementi e riscontri investigativi, stanno dunque per chiudere il cerchio sul gravve fatto di sangue che ha scosso il Basso Salento. Uaa corsa contro il tempo per evitare anche il rischio che l'uomo possa finire vittima di possibili vendette e a sua volta di un agguato. Un doppio binario dunque, investigativo e criminale, che sembra convergere sul 37enne. 
Il secondo nome iscritto nel registro degli indagati è quello di Dario Traversa, il 28enne di Ruffano rimasto ferito nella sparatoria e accusato di favoreggiamento. L'uomo, infatti, avrebbe raccontato agli inquirenti di non aver visto il killer, e di non poter fornire elementi utili alle indagini. Una tesi che, però, non convince gli investigatori.
I carabinieri continuano comunque a scavare nella vita dei due uomini, alla ricerca di ulteriori elementi utili a ricostruire lo scenario in cui si è sviluppato l'agguato. In ogni caso le indagini hanno preso una direzione ben precisa già sabato sera, subito dopo i fatti. Sia Romano che Traversa erano entrambi volti noti alle forze dell'ordine. In particolare, la vittima aveva piccoli precedenti legati al mondo delle sostanze stupefacenti. L'ipotesi è che alla base dell'omicidio vi fosse un debito legato a una partita di droga.
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