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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

L’amore non corrisposto scatena la violenza, a processo l’ex amica

Una 55enne leccese è finita al banco degli imputati con l’accusa di aver tormentato un uomo che non ricambiava il suo sentimento, tanto da arrivare a prenderlo a pugni e a tentare di investirlo con l’auto

LECCE - Desiderava più che una semplice amicizia, ma lui non voleva saperne di avere una relazione sentimentale con lei e per questo l’aveva allontanata. Quella scelta però l’avrebbe pagata cara, perché la pretendente non gli avrebbe lasciato respiro, presentandosi di continuo presso la sua abitazione, introducendosi nel cortile e suonando insistentemente al citofono. Ma non finisce qui. In più occasioni l’avrebbe offeso e aggredito anche fisicamente con pugni e schiaffi, non risparmiando anche le sue amiche, alle quali si sarebbe presentata come la fidanzata, e che avrebbe invitato a tenersi alla larga, altrimenti avrebbe riferito ai rispettivi mariti di presunti tradimenti commessi con il “suo uomo”.

Sono numerosi gli episodi di cui dovrà rispondere dal banco degli imputati A.D., una 55enne di Lecce. A disporre il rinvio a giudizio è stato ieri il giudice Michele Toriello che ha fissato per il 7 dicembre la prima udienza del processo.

Davanti alla giudice della prima sezione penale Giovanna Piazzalunga, la donna, assistita dall’avvocato Silvio Giardiniero, dovrà respingere i reati di stalking, violazione di domicilio e calunnia.

Queste le accuse nate dall’inchiesta aperta in seguito alla denuncia dell’uomo per il quale la 55enne avrebbe perso la testa, arrivando a compiere azioni riprovevoli.

Tra i fatti più gravi, ci sono quello avvenuto nel novembre 2019 in via Leuca, a Lecce, dove avrebbe tentato di investire con l’autovettura la vittima, aggredita prima con pugni e schiaffi, mentre era in sella alla bici con la quale riuscì a fuggire, e quello del 7 luglio 2020 quando, dopo essere piombata in casa sua ed essersi allontanata in seguito all’arrivo della polizia, avrebbe raggiunto l’uomo fino alla stazione Q8 di Merine, colpendolo con un pugno alla nuca.

Come detto, la 55enne dovrà rispondere anche del reato di calunnia, perché per assicurarsi l’impunità avrebbe sporto querela presso la Questura di Lecce, incolpando falsamente l’amico di averla aggredita verbalmente e fisicamente con offese e con strattonamenti e schiaffi nel corso della loro relazione e di averle provocato lesioni, il 3 Luglio 2020.

Di tutto questo si discuterà a dicembre nel processo, in cui la presunta vittima sarà parte civile con l’avvocato Fulvio Pedone.

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