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Cronaca

Protestano gli avvocati salentini, occupato simbolicamente il Tribunale di via Brenta

Hanno occupato simbolicamente gli uffici giudiziari di via Brenta, indossando quella toga che è simbolo e orgoglio di una professione tanto nobile quanto fondamentale negli equilibri di un Paese democratico. La giornata di protesta e astensione degli avvocati salentini è stata compatta e pressoché totale

LECCE – Hanno occupato simbolicamente gli uffici giudiziari di via Brenta, indossando quella toga che è simbolo e orgoglio di una professione tanto nobile quanto fondamentale negli equilibri di un Paese democratico. La giornata di protesta e astensione degli avvocati salentini è stata compatta e pressoché totale (sono state garantite, come prevede la legge, le udienze con detenuti). Secondo quanto stabilito nella scorsa assemblea del 16 settembre, l’avvocatura, dopo aver dato mandato al presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lecce per individuare le misure e gli strumenti più idonei alla soluzione delle problematiche segnalate dagli iscritti, ha messo in atto l’astensione da tutte le udienze con occupazione simbolica del Palazzo di Giustizia.

Tanti i problemi all’origine di una protesta che evidenzia il lento ma inesorabile disfacimento della giustizia e lo svilimento di una professione come quella forense. Innanzitutto la mancata applicazione delle linee guida sulla liquidazione nei casi di gratuito patrocinio, strumento che dovrebbe garantire la giusta difesa a ogni cittadino, anche il meno abbiente.

I legali in via Brenta, ma oggi per protesta

Poi la tardiva approvazione dei protocolli riguardanti la difesa d'ufficio e il Pct, la cronica criticità delle aule d’udienza e delle cancellerie (con la riduzione dell’apertura delle stesse); la persistenza delle barriere architettoniche; l’inasprimento di alcune criticità già esistenti creato dall’accorpamento delle sedi distaccate, che ha aumentato il flusso di avvocati, operatori, pubblico e interessati negli uffici giudiziari. Gli avvocati puntano inoltre il dito contro alcune decisioni dei responsabili degli uffici che hanno modificato sensibilmente il calendario delle udienze.

Per il prossimo 23 ottobre è stata fissata un’assemblea in cui saranno discussi i provvedimenti e le misure adottate sino allora e la proclamazione di un’eventuale astensione a scacchiera. 

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