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Cronaca Soleto

Contagi e decessi alla Fontanella di Soleto: arriva un nuovo esposto

Entra in campo anche l’associazione dei consumatori “Codici”. Il segretario nazionale: “Si faccia chiarezza su quanto accaduto”. Intanto, procedono gli accertamenti della Procura e del Ministero della Salute

SOLETO - Alla denuncia di alcuni familiari dei pazienti stati ospiti nella struttura socio assistenziale “La Fontanella”, a Soleto, divenuta focolaio Covid-19, sulla quale è stato già aperto un fascicolo d’inchiesta dalla Procura di Lecce, ora si aggiunge l’esposto dell’associazione dei consumatori Codici.

A renderlo noto è stato il segretario nazionale, l’avvocato Ivano Giacomelli:  “Riteniamo necessario accertare se siano stati rispettati i protocolli e le convenzioni per la cura delle infezioni da virus Covid-19, se la Rsa fosse dotata di un efficace ed efficiente sistema di risk management, se la figura del risk manager sia stata affidata a professionisti che non potevano entrare in conflitto con incarichi già rivestiti nell’ambito della struttura o del gruppo di appartenenza, se i competenti servizi Asl abbiano ricevuto il piano per la gestione del rischio clinico da parte della struttura, se la documentazione valutazione rischi sia stata aggiornata nella parte che riguarda il rischio biologico ed infine quali provvedimenti consequenziali abbiano adottato il responsabile del servizio prevenzione e protezione, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e il medico competente”.

Sono queste le domande poste da Codici alla magistratura salentina, insieme a quella dell’acquisizione delle cartelle cliniche delle persone decedute così da accertare le patologie di cui erano affette e le cure apprestate per il coronavirus.

“Bisogna fare luce su quanto accaduto ed invitiamo i familiari degli anziani ospiti della Rsa a contattarci, siamo pronti a fornire il nostro supporto legale affinché venga fatta chiarezza”, ha concluso il segretario.

Parallelamente agli accertamenti svolti dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta dove sono ipotizzati i reati di abbandono di persone incapaci e di diffusione colposa di epidemia, con tre indagati (l’amministratore delegato della residenza per anziani, don Vittorio Matteo, la direttrice della struttura, Federica Cantore, e l’ex responsabile sanitario, Catello Mangione), sono in corso anche quelli del Ministero della Salute che, proprio due giorni fa, ha svolto un’ispezione da remoto nella residenza.

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