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Cronaca

Processo Favori&Giustizia, “Il valore della barca era inferiore a quello d’acquisto”

Parla il consulente della difesa di Carlo Siciliano sulla compravendita dell’imbarcazione che è al centro dell’impianto accusatorio perché avrebbe innescato una serie di scambi di favori illeciti tra il pm Arnesano e alcuni medici

POTENZA - Il valore della barca era di circa 25.800 euro: è quanto ha dichiarato ieri l’ingegnere Massimo Congedo che ha illustrato al Tribunale di Potenza i risultati della consulenza svolta per conto della difesa (rappresentata dagli avvocati Amilcare Tana e Nicola Bucci) del direttore del dipartimento di medicina del lavoro e di igiene ambientale della Asl di Lecce Carlo Siciliano.

Il cuore dell’impianto accusatorio è proprio lì, in quell’imbarcazione di 12 metri denominata “Marimorè” che, secondo gli accertamenti svolti dalla Procura di Potenza, Siciliano avrebbe venduto nel 2014 a un prezzo a dir poco conveniente al pubblico ministero Emilio Arnesano: 28mila euro anziché 45mila. Il favore ricevuto avrebbe innescato un meccanismo perverso di scambio di ulteriori favori tra il magistrato e amici medici dello stesso Siciliano, coinvolti in procedimenti penali.

Stando alla consulenza dell’ingegnere Congedo, però, Arnesano non ebbe alcun vantaggio, perché la barca il cui valore iniziale (nel 1991) era di 220 milioni di lire, più Iva, al momento dell'acquisto (nel 2004) ne valeva 25.800 euro. La cifra è il risultato della media dei valori ottenuti attraverso due differenti metodi (generale e analitico, che avevano dato come risultato 21.424,43 euro, il primo, 30.234,16, il secondo).

“Per determinare il valore effettivo dell’imbarcazione è necessario quindi stimare l’entità di eventuali costi che dovrebbero essere sostenuti per effettuare tutte le attività di manutenzione, ordinaria e straordinaria, eventualmente necessarie per rendere efficiente l’unità. Potrebbe verificarsi il caso in cui i costi da sostenere per ripristinare l’imbarcazione oggetto del contenzioso superino addirittura il suo valore di mercato”, si legge nella perizia finita al vaglio dei giudici.

A quanto emerso, inoltre, la barca era stata colpita da osmosi (una “malattia” della vetroresina) con ulteriori spese per l’acquirente che avrebbe voluto rimetterla a nuovo. 

Il magistrato, attraverso i suoi difensori (gli avvocati Luigi Covella e Luigi Corvaglia) ha richiesto la revoca dei domiciliari (misura alla quale è ancora sottoposto dal 6 dicembre anche Siciliano), sulla quale si pronunceranno nei prossimi giorni i giudici.

Hanno preso la parola anche tre medici - Salvatore Zaccaria, Angelo Mita e Piero Arnesano - che, nel febbraio 2018, parteciparono alla gita a Pietrapertosa, contrada Visciglieta (Potenza), in occasione della quale, secondo l'accusa, il neurologo Giorgio Trianni regalò ad Arnesano una battuta di caccia ottenendo poi in cambio il dissequestro della piscina abusiva (con provvedimento del 20 marzo 2018). Piero Arnesano, in particolare, ha dichiarato di aver organizzato lui l'uscita molto tempo prima.

Quanto al filone dell’inchiesta che riguarda le pressioni fatte dal pm salentino su alcuni avvocati, ieri, hanno depositato due componenti della commissione d’esame che giudicò (nella sessione 2017) la prova di Federica Nestola, 32 anni, di Leverano: la docente universitaria Susanna Cafaro e il sostituto procuratore generale Nicola D’Amato. Entrambi hanno escluso qualsiasi forma di condizionamento o di raccomandazione da parte dell’allora presidente della commissione, l’avvocato Mario Ciardo, accusato di abuso d’ufficio (con Nestola e Arnesano).

Già, nella prossima udienza, giovedì prossimo, potrebbe tenersi l’ascolto (ammesso ieri) del presidente della prima sezione penale del Tribunale di Lecce Roberto Tanisi che dovrà riferire sulla condotta avuta da Arnesano nell’ambito del processo per peculato all’ex dirigente della Asl Ottavio Narracci.

Sulla vicenda, è stato già ascoltato il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, che ha etichettato come “anomalo” e “singolare” il comportamento avuto dall’ex collega.

E proprio i rapporti tra Arnesano e Mignone, giovedì, saranno oggetto della deposizione di alcuni testi indicati dalla difesa.

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