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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Matino

Abusi sul nipote all'epoca 14enne, la sentenza irrevocabile

Tre anni e quattro mesi a un uomo di Matino, condotto in carcere. Nel luglio del 2011 finì in arresto e si difese dalle accuse. Tutto venne a galla dopo le confidenze del giovane a una docente

MATINO – Violenza sessuale continuata. E sentenza divenuta ora irrevocabile. Un 47enne di Matino dovrà scontare tre anni e quattro mesi. A casa sua si sono presentati oggi i carabinieri della stazione locale, per condurlo nel carcere di Borgo San Nicola. Sarebbe stato artefice di abusi nei confronti di un nipote, all’epoca dei fatti 14enne.

Una squallida e degradate vicenda, simile in qualche modo a troppe altre, consumate al chiuso di abitazioni, lontano da occhi indiscreti. Tutto emerso solo grazie alla forza di denunciare da parte del giovane e dalla sensibilità di alcune insegnanti verso le quali si aprì. 

Il 6 luglio del 2011, così, lo zio, allora 40enne, finì anche in arresto, in un’indagine coordinata dal pm Carmen Ruggiero. Interrogato dal gip Ines Casciaro, respinse tutte le accuse formulate a suo carico, per quanto riguarda le attenzioni morbose lamentate dal giovane e emerse dopo che questi si confidò con una professoressa e con la direttrice scolastica dell’istituto che frequentava.

Presente all’epoca l’avvocato Antonio Romano, l'uomo disse di non saper speigare il perché di quelle dichiarazioni e ammise soltanto di aver mollato una volta un ceffone al nipote, ma per un motivo, a suo modo, educativo: a suo dire, infatti, stava fumando una sigaretta.

Molto diverso quanto raccontato dal ragazzo: lo zio l’avrebbe costretto a subire atti sessuali in più occasioni. Nel giugno del 2010, ad esempio, in casa dello zio i due avrebbero dormito insieme. Il 40enne lo avrebbe costretto a spogliarsi, per poi compiere un atto sessuale contro la sua volontà.

Il ragazzino raccontò anche di minacce per indurlo a non raccontare nulla su quanto accaduto. Seguendo, quindi, uno schema identico a tanti altri casi. Nel marzo del 2011, poi, rimasti da soli a casa dell’uomo per alcuni lavori, lo zio avrebbe trascinato il giovane in bagno, compiendo ancora una volta atti sessuali contro la sua volontà. Racconti che, all’epoca, furono giudicati attendibili dai periti. E una storia che è andata a vanti e che, a quanto pare, oggi giunge al capolinea, con la condanna divenuta definitiva.

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