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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Abusi sulla figlia di otto anni: condannato a sette anni e mezzo il padre

Emesso il verdetto nel processo di primo grado nei riguardi di un ambulante leccese. Per l’accusa, avrebbe abusato in più occasioni della piccola e in una circostanza sarebbe stato sorpreso dal primogenito

LECCE - Avrebbe abusato della figlia di otto anni, mentre dormiva nel suo letto, al riparo da occhi “indiscreti”. Ma in un’occasione, a sorprenderlo fu il primogenito, anche lui minorenne, lo stesso che, una volta avviata l’inchiesta in seguito alla denuncia della madre alla quale la piccola confidò le violenze, confermò le accuse in sede di incidente probatorio.

E’ questa la brutta storia terminata con la condanna a 7 anni e mezzo (a fronte di una richiesta di 10 anni invocata dal sostituto procuratore Donatina Buffelli) del genitore, un ambulante leccese con precedenti diversi da quello di violenza sessuale (aggravata dal vincolo genitoriale e dalla minore età) che lo vedeva imputato davanti alla prima sezione penale del tribunale di Lecce (composta dal presidente Gabriele Perna e dai giudici Maddalena Torelli e Alessandra Sermarini).

Il verdetto ha inoltre imposto all’uomo una liquidazione immediata del danno per complessivi 55mila euro alla ex moglie e ai figli (parti civili con gli avvocati Maria Rosaria Imbriani e  Virgilio Vacca). Nei guai potrebbe finire anche la convivente dell’uomo, nei cui riguardi i giudici hanno spedito gli atti in Procura per falsa testimonianza.

Le molestie si sarebbero verificate fino al dicembre del 2013, quando la bambina insieme al fratello andavano a trovare il padre nell’abitazione, dove si era trasferito in seguito alla separazione dalla moglie. E’ qui che l’uomo avrebbe allungato le mani sul corpo della piccola, minacciandola e schiaffeggiandola qualora si fosse opposta alle sue attenzioni. Hanno raccontato questo l’inchiesta condotta dal pubblico ministero Roberta Licci e il processo che, come detto, si è chiuso con la condanna del padre.

Non appena saranno depositate le motivazioni (entro novanta giorni), l’avvocato difensore Massimiliano Petrachi depositerà il ricorso in Appello.

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