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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ruffano

Abuso d'ufficio e minaccia: sindaco rischia condanna

Luigi Nicola Fiorito, sindaco di Ruffano, rischia un anno e tre mei di carcere. Al centro i rapporti burrascosi con il comandante dei vigili urbani del comune sud salentino. La sentenza ad aprile

Rischia una condanna di un anno e tre mesi l'attuale sindaco di Ruffano, Luigi Nicola Fiorito per le accuse di minaccia a pubblico ufficiale e abuso d'ufficio. Al centro i rapporti burrascosi del primo cittadino con il comandante della polizia municipale. In giornata al quinto piano del Palazzo di Giustizia davanti al gup Annalisa De Benedictis, il pm Guglielmo Cataldi ha formulato la sua richiesta. E' stato poi il turno delle arringhe difensive dei legali del sindaco - gli avvocati Alvaro Storella e Luigi Suez - i quali hanno chiesto l'assoluzione di Fiorito perché il fatto non sussiste. Il verdetto è atteso per il prossimo 16 aprile dopo le repliche di parte.

Minaccia a pubblico ufficiale perché, secondo le indagini della Procura, il 25 settembre del 2004, il sindaco avrebbe costretto il comandante della polizia municipale a compiere atti contrari al suo dovere e ad omettere atti del proprio ufficio.

Ma nei guai il sindaco Fiorito sarebbe finito anche per un presunto abuso d'ufficio. Il 18 luglio del 2005, in violazione alla legge quadro sull'ordinamento della polizia municipale, del regolamento del Comune di Ruffano sui servizi di polizia municipale che non consentono alcuna forma di interposizione tra il responsabile del servizio di polizia urbana e il sindaco e che configurano il corpo di polizia municipale come unità organizzativa distinta e autonoma dalle altre strutture dell'apparato comunale, Fiorito avrebbe fatto approvare dalla Giunta la delibera con cui nel ridisegnare l'organigramma del Comune di Ruffano, senza alcuna forma di concertazione con le organizzazioni sindacali, avrebbe posto la polizia municipale alle dipendenze del gabinetto del sindaco.

Avrebbe, altresì, previsto un rapporto di dipendenza gerarchico funzionale tra il capo di gabinetto e il comandante dei vigili urbani. Sempre il sindaco, con un decreto, avrebbe istituito un settore nel quale l'Ufficio commercio sarebbe stato sottratto dai compiti del capo dei vigili urbani e affidati al Settore tributi. Inoltre, sempre secondo le imputazioni, il primo cittadino avrebbe suggerito un servizio esterno non previsto nella programmazione triennale del fabbisogno di personale.

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