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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Otranto

Abuso d'ufficio, indagato il sindaco di Otranto Cariddi: "Sono tranquillo"

Il primo cittadino non si sarebbe astenuto da votazioni per un progetto di consolidamento del costone andato al fratello

OTRANTO – L’atto di chiusura delle indagini preliminari per abuso d’ufficio, che ha raggiunto nelle scorse ore l’attuale sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, l’ha lasciato “sorpreso”. E’ lo stesso primo cittadino a commentare la vicenda, che verte sulla procedura amministrativa per il progetto di consolidamento del costone Madonna dell’Altomare. Un “iter progettuale”, aggiunge Cariddi, che “è iniziato con l’amministrazione del sindaco Luca Bruni che mi ha preceduto”.

In seguito all’approvazione del progetto definitivo, l’incarico per la progettazione esecutiva di interventi che riguardano anche la zona Punta è andato a un gruppo di progettisti formato dall’ingegnere Vincenzo Cotecchia, dall’ingegnere Antonio Minosi dall’architetto Piergiorgio Semerano e all’ingegnere Pierpaolo Cariddi. Ovvero, quest’ultimo, il fratello dell’attuale primo cittadino e in corsa nel tentativo di succedegli a Palazzo Melorio nelle imminenti amministrative.

Le indagini furono avviate, a suo tempo, dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce, comandato dal colonnello Nicola Candido. I militari contestarono a Luciano Cariddi di non essersi astenuto da alcune votazioni del Consiglio e della Giunta comunale in casi in cui si stavano valutando questioni riguardanti suoi congiunti. Appunto, i succitati lavori di consolidamento. Un vero e proprio conflitto d’interesse, insomma.

“Come in ogni opera pubblica – replica oggi Cariddi - è l’ufficio tecnico comunale che per legge gestisce gli atti e ne ha totale competenza, per cui non comprendo l’addebito che mi si muove, avendo sempre seguito scrupolosamente il dettato normativo, ed essendosi l’ufficio preoccupato di individuare mediante selezione pubblica i progettisti”.

Ma il sindaco di Otranto va oltre. E aggiunge: “Qualche dubbio, inoltre, sorge sulla ricostruzione dei fatti eseguita dal gruppo Noe di Lecce e alla tempistica della notifica di un avviso di garanzia che giunge proprio ora, in piena campagna elettorale, quando l’indagine risale al 2014”. Lui, in ogni caso, si  dice “tranquillo e fiducioso nel lavoro che proseguirà la magistratura, certo che la verità emergerà non appena mi sarà data la possibilità di accedere al fascicolo e chiarire il nostro operato”.

Ma si tratta del secondo colpo consecutivo che si abbatte sui fratelli Cariddi, in modo diretto o indiretto, considerando che l’attuale candidato è indagato in qualità di progettista e direttore dei lavori per l’altra vicenda che sta tenendo banco a Otranto, i presunti abusi edilizi riguardanti il lido con brand Twiga, che si rifà al miliardario Flavio Briatore.

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