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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro / Piazza Sant'Oronzo

Se i turisti non trovano panchine e siedono sui marciapiedi

Aduc denuncia la mancanza di spazi pubblici pensati per turisti e cittadini, costretti a sedersi sugli scalini delle chiese. E lancia una provocazione: "Anche se vietato accomodatevi e poi telefonate alla municipale"

 

LECCE – Un controsenso c’è, la verità. Se da una parte il regolamento della polizia municipale di Lecce, articolo 54, dice che “è vietato sdraiarsi sulle panchine pubbliche, sedere e sdraiarsi sulle strade, nelle piazze, sotto i portici, sulle soglie di edifici pubblici, delle chiese e delle abitazioni private”, fonte sito internet del Comune, tiene a precisare Aduc, dall'altra l’Associazione diritti utenti e consumatori, scrive in una nota il delegato Alessandro Gallucci, “la settimana di Ferragosto ha messo in risalto, più di altri periodi, una delle prime problematiche del centro storico: la pressoché totale mancanza di spazi pubblici fruibili”.

E allora ecco la provocazione lanciata dall'associazione: “Chiunque, in qualunque momento della giornata, volendosi riposare non trovi panchine libere e decida di sedersi sugli scalini delle chiese e  dei monumenti, telefoni alla polizia municipale per segnalare il proprio comportamento illecito, citando l’articolo del regolamento di polizia locale che lo punisce”.

“Basta fare una passeggiata in piazza Sant’Oronzo e dintorni  - continua Gallucci - per rendersene conto: mancano spazi pensati per il ritrovo delle persone che non vogliano sedere in uno dei tanti pub di quelle zone. Tra la piazza principale, via Alvino e via Fazzi solamente una dozzina di panchine per circa una settantina di posti. Ed il resto delle persone? Resta in piedi oppure seduta sui marciapiedi, sugli scalini delle chiese o dei monumenti. Senza dimenticare l’ordinanza antibivacco, che in quei posti vieta di mangiare o bere”.

“Insomma – conclude il delegato Aduc - coloro che a Lecce siedono alla bene meglio su spazi pubblici sono da considerarsi fuori legge. Una situazione che denota l’assoluta mancanza di una politica di gestione coerente degli spazi pubblici. Non è la prima volta che segnaliamo questo stato di cose; nonostante ciò non è dato sapere quali siano le intenzioni dell’amministrazione comunale. E forse a Palazzo Carafa non hanno ben chiara la dimensione del problema”.

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