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Cronaca

Agente in sala operatoria, Procura indaga per esercizio abusivo della professione

Sarà la magistratura a far luce sull'episodio avvenuto in una sala operatoria dell'ospedale di Copertino. Il 18 novembre scorso un rappresentante specializzato di un'importante azienda americana fornitrice del nosocomio salentino, avrebbe partecipato a un delicato intervento chirurgico

LECCE – Sarà la magistratura a far luce sull’episodio avvenuto in una sala operatoria dell’ospedale di Copertino. Il 18 novembre scorso un rappresentante specializzato di un’importante azienda americana fornitrice del nosocomio salentino, avrebbe partecipato a un delicato intervento chirurgico per l’impianto di un dispositivo bi-ventricolare in un paziente.

In pratica si trattava del riposizionamento di un elettrocatere, del quale l’uomo era uno specialista. A dare avvio all’inchiesta giudiziaria (il caso è stato scoperto dalla trasmissione televisiva “Report”, cha ha messo in onda un servizio durante il quale il diretto interessato, interpellato telefonicamente, ha confermato la sua presenza in sala, ma ha anche precisato di non aver svolto alcun ruolo attivo nell’operazione) la segnalazione della Asl, che ha avviato un’indagine interna.

La Asl, con una nota a firma del direttore generale, Valdo Mellone, ha fatto sapere di essere stata messa a conoscenza dell’episodio dalla stessa Boston Scientific sin dal 22 aprile. Intanto il colosso americano aveva proceduto, una volta venuta a conoscenza dei fatti, all’interruzione del rapporto di lavoro con il suo dipendente.

Alla luce del filmato, l’azienda sanitaria ha dunque deciso di rivolgersi all’autorità giudiziaria oltre che di condurre accurati accertamenti interni: si tratta, infatti, di stabilire se siano state rispettate le norme che riservano solo al personale medico determinate procedure sul paziente e quale sia il grado di responsabilità di tutti coloro che erano all’interno della sala. La Asl ha ricordato anche il buon esito dell’operazione, condotta da un medico, oggi in pensione, stimato per la sua professionalità e prudenza.

Bisogna precisare che nella stessa comunicazione inviata ai vertici sanitari, Boston Scientific aveva reso nota la sua decisione di interrompere il proprio rapporto di lavoro con il dipendente, maturata una volta appresa la circostanza che lo specialista aveva “fornito aiuto al medico”.

La Procura ha aperto un fascicolo per esercizio abusivo della professione. 

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