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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Al semaforo mostra i genitali a ragazzine: a processo

Il pm Angela Rotondano ha emesso decreto di citazione a giudizio nei confronti di in 38enne di Monteroni. Il fatto avvenne a Lecce nell'aprile del 2009. Le 17enni in scooter, inseguite in auto

LECCE - A volergli trovare un'attenuante, magari avrà avuto caldo. Talmente tanto, da non sopportare di avere indosso i pantaloni e gli slip. Difficile però credere che il pomeriggio del 7 aprile dello scorso anno ci fosse un clima così afoso da spingerlo a spogliarsi in macchina. Più semplicemente potrebbe essersi trattato di un eccessivo esibizionismo, che gli è costata un'imputazione da parte del pubblico ministero Angela Rotondano. La quale ha emesso decreto di citazione a giudizio per I.P., 38enne di Monteroni.

L'uomo dovrà comparire a partire dal prossimo 28 maggio davanti al Tribunale monocratico di Lecce, per difendersi dalle accuse di atti osceni, tentata violenza privata e molestie ai danni di due ragazzine. Stando alla ricostruzione di quanto accaduto fatta dagli inquirenti, le due giovani, 17enni all'epoca dei fatti, stavano percorrendo la circonvallazione a bordo del loro scooter. Dopo essersi fermate ad un semaforo, hanno notato di essere state affiancate da una Hyunday, guidata da uno sconosciuto. Il quale, con loro sommo stupore si è abbassato pantaloni e slip, mettendo in mostra le sue parti intime. E per renderle più visibili, avrebbe anche acceso la luce interna dell'auto, toccandosi con insistenza.

Le giovani, inorridite, sono ripartite a tutto gas. Fine della storia? Niente affatto. Il 38enne le avrebbe infatti inseguite, stringendole al margine della carreggiata per tentare di fermarle. Cosa che le diciassettenni alla fine hanno fatto, telefonando però al 113. A quel punto, l'uomo ha pensato bene di tagliare la corda. Il giorno seguente le due ragazze si sono presentate in Questura per sporgere una formale querela. Tramite una circostanziata descrizione dell'autovettura e di parte della targa, gli agenti sono riusciti a risalire all'identità di I.P, per il quale c'è stato anche un riconoscimento fotografico. Le presunte vittime sono assistite dall'avvocato Michele Palazzo. L'imputato dall'avvocato Massimiliano Petrachi.

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