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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

All'ombra del bivacco, la città come un bagno pubblico

Lecce: sconcio ex Convitto Palmieri. Pipì libera sotto i portici. Per gli uomini. Pipì libera anche per le signore, lì di fronte, angolo più riservato, un solo ingresso che apre a una piccola corte

LECCE - Pipì libera sotto i portici. Per gli uomini. Pipì libera anche per le signore, lì di fronte, angolo più riservato, con un unico ingresso che apre a una piccola corte, cinque abitazioni, non di più. Piazza Carducci, da una parte. Vico Angelo Miali, a una manciata di metri, dall'altra. Decine di vuoti a perdere della sera prima, bottiglie di birra sparse nel piazzale dell'ex Convitto Palmieri.

Puzza di urina insopportabile all'ombra delle colonne romaniche. Scritte anarchiche sui muri storici. Stridono, ma è quello lo scopo, con la mostra di Caravaggio, ancora sulle locandine, nei locali della splendida ex chiesa. Gli studenti giungono intorno alle 9 per entrare nella biblioteca provinciale. Fiumi di denaro pubblico investito per ridare splendore a questo scorcio di Lecce che immette nel cuore della città vecchia, da via Paladini. Tutto inutile. Sembra.

Due facce della stessa medaglia. La notte, piazza Carducci, è stata reinventata come punto di aggregazione giovanile, quelle che una volta si dicevano comitive. Assai assortite. Dai figli di buone famiglie travestiti da anarchici, ai ribelli per forza. Oppure niente di tutto questo: semplicemente giovani, gradini, birre, sigarette e parole. E' sempre meglio che star soli.

La mattina, tappandosi il naso e scansando bottiglie uno entra nell'edificio storico e amen. Ci si fa ormai quasi l'abitudine. Questa mattina è arrivata la Digos, gli agenti della Municipale. Hanno visto come si presentava la piazza. Hanno annotato, comunicato i rapporti nei rispettivi uffici di competenza.

"Questa città è diventata un cesso". Niente mezze parole per un residente di vico Miali. "Fotografate qui…". Click. Chiazze di urine femminili. "Sì, è proprio così - aggiunge desolato - sono le ragazze che da piazza Carducci arrivano qui per fare i loro bisogni dopo essersi scolate un bel po' di birre. Troviamo anche gli escrementi dei cani che si portano appresso. Ogni mattina è la stessa storia. Esco da casa e mi viene da vomitare". Buon giorno.

Poi, c'è un'altra questione. Paradossale. Tutta italiana. Che viaggia per competenze. A chi tocca pulire piazza Carducci? Al Comune di Lecce, che ha competenza sul quel pezzo di suolo pubblico. Ma osservando le foto, le bottiglie sono tutte lì, ancora sui gradini. Il motivo? Bene: dato che gradini, portici e edificio storico sono della Provincia di Lecce, toccherebbe all'ente provvedere alla pulizia dei rifiuti lasciati dai nuovi barbari che avanzano.

Cosa che puntualmente non avviene. Appena cinque centimetri, dal pavimento alla prima rampa di gradino, racchiudono l'assurdo di questa città. Che viaggia pachidermica per competenze. Che decide di vietare le vendita di bevande in vetro a ridosso della mezzanotte. Che costella le vie di videocamere. Che continua a non commentare, a non indignarsi, a girarsi sempre dall'altra parte quando invece ci sarebbe da urlare. La forma più del contenuto. Una maledizione.

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