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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Alezio

Anche il Salento piange per il rogo nelle acciaierie

Incidente nella ThyssenKrupp: ieri mattina è morto il quinto operaio, Rocco Marzo, di 54 anni, originario di Alezio, ricoverato alle Molinette dal 6 dicembre. Era sposato e padre di due figli piccoli

Il rogo nell'acciaieria di Torino, la ThyssenKrupp, fa un'altra vittima, e questa volta a piangere è anche il Salento. Ieri mattina è infatti morto il quinto operaio: Rocco Marzo, di 54 anni, originario di Alezio, ricoverato alle Molinette dal 6 dicembre, giorno del drammatico incidente. L' operaio, sposato e padre di due figli di 26 e 22 anni, nei giorni scorsi era stato sottoposto a due interventi chirurgici durante i quali gli era stata asportata parte della cute carbonizzata. Rocco Marzo, capoturno, insieme con i colleghi della linea 5 era stato investito dall'olio bollente e infiammato. Inutile qualsiasi tentativo di salvarlo, troppo gravi le ferite riportate. Una notizia che ha raggiunto il Salento ieri in tarda mattinata.Rocco Marzo è uno dei tanti salentini che ha lasciato il suo paese e la sua terra, in questo caso Alezio, per cercare una vita migliore, a chilometri di distanza. Ora la sua terra non la vedrà più. Da più parti è arrivato alla sua famiglia il cordoglio per questa ennesima, assurda morte sul lavoro.

"Non è giustificabile, in modo alcuno, che tali incidenti accadano -commenta il consigliere provinciale di An Pasquale Gaetani- negli ultimi mesi non c'è stato giorno in cui, aprendo i giornali, non sia saltata agli occhi la notizia riguardante episodi di decessi sul luogo di lavoro. È giunta l'ora che la politica riponga nel cassetto le bandiere e che dia vita ad una grande azione di concerto allo scopo di realizzare una legge in materia che restituisca sicurezza e dignità ai nostri operai. Il capitale e l'arricchimento esagerato non possono calpestare la dignità e la vita delle persone."
Intanto restano gravi le condizioni di altri due operai, entrambi ventiseienni, Giuseppe Demasi, ricoverato al Cto, e Rosario Rodinò, che si trova al Centro grandi ustionati di Genova. Solo pochi giorni fa erano stati celebrati i funerali degli altri operai morti nell'esplosione. La Procura torinese ha aperto un'inchiesta in cui si configurano i reati di omicidio colposo, disastro e lesioni colpose, e in cui al momento risultano indagati tre dirigenti dell'azienda.

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