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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ancora una notte d'inferno: vanno a fuoco quattro auto

A Lecce, in via Novara, a poche decine di metri da dove nei giorni scorsi ignoti hanno messo fuoco ad un market, distrutte una Mercedes ed una Citroen. Altre auto in fiamme a Gallipoli e ad Alliste

Quattro auto incendiate in una notte in tre punti diversi della provincia: due a Lecce, una ad Alliste ed una quarta a Gallipoli. Solo nell'ultimo caso è stata riscontrata in modo pressoché inequivocabile la natura accidentale del rogo, dovuto ad un corto circuito. In tutti gli altri episodi, pur non essendoci segni evidenti che facciano propendere per il dolo, si tratta di un'evenienza da non escludere a priori. E' il bilancio dell'ennesima notte d'inferno nel Salento e quello che colpisce, che si voglia pensare in qualche caso ad un rinfocolarsi del fenomeno racket o a forme di vendetta personale (siamo comunque sempre nel campo delle pure ipotesi, giacché non vi sono ancora risultanze sotto il profilo investigativo), è la frequenza con cui questi episodi si stanno verificando. Soprattutto a Lecce, sebbene non si possa ancora parlare di allarme, negli ultimi giorni ne sono avvenuti fini troppi, di fatti misteriosi, a partire da quella bomba artigianale piazzata sotto la videoteca del rione Santa Rosa, il Cinemastore, passando per un'altra auto di un imprenditore edile data alle fiamme e terminando con il piccolo market a conduzione familiare di via Siracusa, nella ex zona 167, il "Centro spesa", dove ignoti, in piena notte, hanno forzato una finestra sul retro ed hanno messo fuoco agli scaffali.

E desta inquietudine, oltre a qualche inevitabile interrogativo, il fatto che intorno alle 4,30 di questa mattina, proprio a poche decine di metri da quel market, questa volta in via Novara, siano andate a fuoco due auto. Distrutte dalla forza delle fiamme una Mercedes Clr di proprietà del titolare di una pizzeria della zona, un 34enne leccese, ed una Citroen Xara posteggiata accanto. Lamiere torte e annerite, sedili abbrustoliti, una vasta chiazza scura sull'asfalto è quello che resta questa mattina. Già da lontano, il pungente odore di bruciato. Per i vigili del fuoco del comando provinciale di viale Grassi, intervenuti per spegnere l'incendio su segnalazione di alcuni residenti nelle palazzine che, dal lato opposto, guardano su piazzale Bologna, non ci sono dubbi: è stata prima la Mercedes ad andare a fuoco, poi le fiamme hanno avviluppato anche la Citroen di un altro residente nella zona. Lavoratori, persone oneste e senza problemi con la giustizia, riferisce la polizia.

Ed il mistero, semmai, si infittisce. Anche perché i tecnici dei vigili del fuoco, pur non riscontrando quei segni evidenti che facciano propendere per una matrice dolosa (alle volte basta anche una bottiglia con qualche residuo di liquido infiammabile gettata nelle vicinanze dell'incendio), si sono comunque riservati di effettuare ulteriori riscontri. Non sarebbe neanche da escludere un semplice, quanto stupido, atto vandalico. Sul caso indaga la squadra mobile. Agli agenti il titolare della Mercedes ha riferito di aver udito durante la notte alcuni rumori provenienti dalla strada, di essersi affacciato alla finestra e di aver notato un'autovettura, della quale non ha però riconosciuto il tipo, che si allontanava a forte velocità. E se non vi sono elementi per stabilire con certezza un legame con l'incendio del vicino market - caso affidato alle investigazioni dei carabinieri -, la coincidenza sulla vicinanza dei luoghi è quantomeno singolare.

Nessun mistero, invece, in via Cagliari, a Gallipoli, dove ad andare parzialmente distrutta dalle fiamme è stata una vecchia Opel Astra station wagon di proprietà di un pensionato 74enne. Qui i vigili del fuoco del distaccamento gallipolino, intervenuti insieme ai carabinieri, hanno accertato come alla base vi sia stato un corto circuito interno. Da chiarire, invece, le dinamiche di un altro rogo, che ha riguardato un'Opel Corsa, anche in questo caso piuttosto datata, di un muratore 50enne di Alliste. L'incendio è divampato intorno alle 2 di notte in via IV Novembre. Il veicolo era posteggiato sotto l'abitazione dell'uomo. Sul posto, oltre ai pompieri, anche i carabinieri della stazione di Racale, che stanno indagando insieme al nucleo radiomobile di Casarano. Non è chiaro se vi sia la mano di qualcuno, dietro a questo episodio, anche se gli stessi investigatori dell'Arma avvertono: il più delle volte, dietro a fatti simili, quando accertato l'attentato incendiario, non c'è la malavita, ma persone comuni. Spesso è il modo di vendicarsi per piccoli screzi, dissapori di natura personale. Anche perché sempre più persone, negli ultimi tempi, si sono avviate alla buona pratica di denunciare alle forze dell'ordine le estorsioni. Ed almeno questo è un segnale incoraggiante.

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