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Cronaca Vernole

Tragedia nelle acque di Torre Specchia: un 56enne perde la vita tra le onde

Per l'uomo,originario di Lizzanello, inutili i soccorsi del personale del 118. L'annegamento è avvenuto nello specchio d'acqua all'altezza degli stabilimenti Puntarenas e Buenaventura, lungo la litoranea che congiunge San Cataldo a San Foca

TORRE SPECCHIA RUGGERI (Vernole) – Si recava spesso in quel tratto di mare per un bagno, anche da solo, con pinne e maschera. Oggi, però, Luigi Giovannico, 56enne di Lizzanello, è stato tradito dalle sue stesse acque. A nulla sono valsi i soccorsi. I sanitari hanno tentato disperatamente di rianimarlo, dopo che l’uomo è stato portato a riva da alcuni bagnanti, già esanime. Non c’è stato nulla da fare. 

A distanza di soli cinque giorni, dopo il caso di Gallipoli, in cui è spirato un anziano originario di Parabita, ma residente a Milano, un nuovo episodio funesta questo primo scorso d’estate. Giovannico, agente di commercio nel settore caseario, sposato e con due figli, questa mattina si era recato come suo solito, nel tratto iniziale di Torre Specchia, dove la marina è amministrativamente ancora sotto il Comune di Vernole, prima di passare nel demanio di Melendugno. 

Indossate pinne e maschera, verso mezzogiorno si era tuffato in acqua nel tratto di mare fra gli stabilimenti Puntarenas e Mediterraneo, nonostante le acque fossero piuttosto mosse e la corrente forte, tanto che in tutta la zona, questa mattina, in molti si sono ritrovati anche per un’uscita al largo con le tavole da kite surf.

E’ probabile che l’uomo sia stato colto quasi subito da un malore che non gli ha lasciato scampo e che la corrente gli abbia impedito di rientrare a riva ai primi sintomi. Tanto che il corpo è stato notato affiorante a qualche decina di metri dalla riva, ma in un altro punto, nei pressi dello stabilimento Buenaventura, proprio dove inizia la macchia mediterranea che, qualche chilometro dopo, dà vita all’oasi delle Cesine. La corrente l’aveva sospinto verso nord.

Riportato a riva, nel tratto di spiaggia libera verso la quale si accede fra alcune dune, e chiamati i soccorsi, sono arrivate sul posto due ambulanze, compresa quella medicalizzata. I tentativi di rianimazione del 118 sono però risultati, purtroppo, del tutto vani. 

Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri della stazione di Vernole, gli agenti di polizia locale e la guardia costiera dell’ufficio locale marittimo di San Cataldo, per tutte le verifiche del caso. E’ spettato a uno dei figli il triste compito del riconoscimento, nell’immediato, dell'identità dell'uomo. Purtroppo, un’altra tragedia del mare, consumatasi in mezzo a decine di bagnanti, in una ventilata e torrida mattina di luglio.      

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