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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Via Francesco Saverio Casavola

Calci e pugni, poi tenta di strangolare il suocero invalido. Nei guai un 32enne

Un uomo di Lecce è stato ristretto al regime degli arresti domiciliari, con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Avrebbe aggredito la coppia per futili motivi, minacciandoli persino con un coltello da cucina, per poi fuggire

LECCE - Picchia i suoceri, ma finisce nei guai. Nel tardo pomeriggio di ieri, gli agenti della sezione volanti  è intervenuto in via Casavola per una lite. Giunti sul posto, i poliziotti hanno trovato una donna di 47 anni assieme al marito, un uomo di 52 anni, affetto da invalidità. I due erano in un forte stato di spavento: la donna, infatti, aveva forti dolori alla testa procurati, a suo dire, dal genero. Quest’ultimo, di 32 anni, è finito in manette. Si tratta di Giovanni Mele, che avrebbe picchiato i due coniugi con calci e pugni, tentando di soffocare persino il suocero, afferrandolo per il collo. Il tutto per futili motivi.

Durante il tentativo di strangolamento i due sono finiti a ridosso del mobile della cucina dove Mele, lasciata la presa al collo,  ha afferrato  un grosso coltello da cucina minacciandoli. Il figlio minore della coppia, di 13 anni, ha cercato di aiutare i propri genitori: si è beccato uno schiaffo anche lui. Solo l’arrivo della polizia ha fatto sì che Mele abbandonasse il coltello e si dileguasse. I poliziotti si sono ritrovati non soltanto davanti ai segni delle percosse, ma anche a diversi oggetti rotti, segni della colluttazione e del passaggio del 32enne. Rintracciato telefonicamente, l’uomo è stato invitato a fermarsi, ed è stato raggiunto dapprima in via Lequile, per poi essere condotto in questura.

I due coniugi, intanto, sono stati prima medicati dal personale della Croce Rossa italiana, poi accompagnati presso il pronto soccorso: ne avranno entrambi per venti giorni. In sede di denuncia,  le vittime hanno specificato che, già da tempo, erano sottoposti a continui maltrattamenti psicologici subiti in famiglia da parte del genero,  alcuni dei quali degenerati  in violenti percosse. Al termine degli accertamenti, l’uomo è stato ristretto agli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.

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