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Cronaca Rudiae / Viale O. Quarta

Pestaggio davanti alla stazione: vittima in gravi condizioni, arrestato un 37enne

L'episodio lunedì sera: un rumeno di 43 anni è in Terapia intensiva. Grazie ad una testimonianza gli agenti della squadra mobile si sono messi sulle tracce di un montenegrino, fermato venerdì pomeriggio

LECCE – Il cerchio è stato chiuso dopo quattro giorni. Gli agenti della squadra mobile di Lecce hanno arrestato ieri pomeriggio Halil Berisa 37 anni, di origine montenegrina, perché ritenuto il responsabile dell’aggressione di un rumeno di 43 anni avvenuta lunedì sera davanti alla stazione ferroviaria di Lecce. La vittima, già sottoposta ad un intervento chirurgico, versa in gravi condizioni in Terapia intensiva.

Attraverso le impronte digitali il personale della questura è riuscito a risalire alla sua identità, ma la mancanza di documenti e di un telefono cellulare ha impedito fino ad ora che si potesse informare qualche familiare o almeno conoscente. Saranno naturalmente contattate le autorità rumene in Italia.

Subito dopo il fatto, il personale della Polfer, diretto da Paolo Panico e intervenuto nel giro di pochi minuti, ha avviato le prime indagini insieme alla squadra mobile. Particolarmente utile è stata una testimonianza raccolta che ha chiarito il contesto in cui è maturato l'episodio - una rapida lite probabilmente relativa all'attività di parcheggiatore abusivo, con la quale entrambi cercavano di racimolare qualche moneta - e indirizzato la squadra mobile sulle tracce del montenegrino: anche lui senza fissa dimora e senza un telefono cellulare, circostanza che ha escluso l’utilizzo di indagini tecniche. Consapevole di essere ricercato, l’uomo ha cercato di evitare i luoghi di abituale frequentazione – mense, immobili disabitati dove trovare riparo e, ovviamente, a stazione – finché non è stato fermato in via Torre del Parco.

berisa-2Non ha opposto alcuna resistenza come ha sottolineato Elena Raggio, il vice capo della squadra mobile diretta da Alberto Somma che da parte sua ha spiegato che il fermo di polizia giudiziaria al quale si è proceduto immediatamente serve anche a scongiurare il pericolo di allontanamento dall’Italia in cerca di una via di fuga.

La vittima sarebbe stata colpita da un pugno e poi spintonata e, dopo aver perso l’equilibrio, ha sbattuto violentemente la testa come conferma l’ampia pozza di sangue trovata dagli agenti intervenuti lunedì sera. Il vice capo di gabinetto della questura, Monica Sammati, ha precisato che il questore ha ritenuto di convocare una conferenza stampa anche per comunicare alla cittadinanza che le attività di presidio del territorio, anche se non visibile, sono costanti e concrete e certamente proseguiranno con servizi specifici nei prossimi giorni.

L’uomo accusato dell’aggressione si trova in carcere con l’accusa, al momento, di lesioni gravissime e la sua posizione verrà valutata anche dal punto di vista amministrativo, essendo il suo permesso di soggiorno scaduto.

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