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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Dopo il figlio beccato con la droga tra la verdura, fermato anche il padre con oltre un quintale di “maria”

Il valore dello stupefacente, mimetizzato tra i materassi, è di 270mila euro: 54enne in arresto dopo il controllo del furgone nel rione San Pio

LECCE  - Dopo le cicorie, i materassi per letti singoli. Il figlio era stato sorpreso due settimane addietro con la droga nascosta tra la verdura, ma nel pomeriggio di ieri è toccato invece al padre. Agim Mecaj, un 52enne nato a Valona, ma residente a Lequile, è stato arrestato nel rione San Pio, dagli agenti della squadra mobile di Lecce. L’uomo, ufficialmente venditore di frutta all’ingrosso, viaggiava a bordo di un furgone con 120 chilogrammi di marijuana, per un valore di circa 270mila euroIMG_0768-3. Lo stupefacente, occultato tra i materassi, era stato suddiviso in cinque pacchi avvolti dal cellophane, e a loro volta tra le coperte,  ora finiti sotto sequestro assieme al mezzo.

Questo è intestato a un altro individuo, sempre di origini albanesi, la cui posizione è ora al vaglio del personale della questura. Tutto è cominciato nei pressi di via Fiume, non molto distante da Porta Rudiae. Il 52enne - noto per reati simili tIMG_0766-2anto da essere stato arrestato a Piacenza nel 2009 – è stato notato e riconosciuto dai poliziotti. Questi ultimi erano infatti gli stessi che, lo scorso 23 febbraio, hanno eseguito una perquisizione in casa del figlio, Skerdian Mecaj, sorpreso in via Adua con tre chili di “maria” nascosti in un furgone Citroen Berlingo di colore celeste. Gli agenti hanno dunque notato quel volto famigliare alla guida dello stesso modello di camion, e lo hanno fermato all’altezza di via Dalmazio Birago.

Dai materassi sono spuntate le varie confezioni di droga mentre il 52enne, senza opporre resistenza, è stato accompagnato negli uffici della questura per le operazioni di identificazione. Non prima di un ulteriore controllo nello stesso appartamento “visitato” dagli investigatori in occasione dell’arresto di suo figlio. L’indagine non si ferma qui. Quella dei due arresti è soltanto una prima fase investigativa, che rientra in uno studio più ampio sui traffici di droga nel Salento.

Gli uomini della squadra mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Sabrina Manzone, non sono concentrati sul canale di approvvigionamento delle sostanze, poiché quello, con ogni probabilità, è sempre lo stesso: quello che dai Balcani muove fino al Tacco. Ciò che invece intendono stabilire gli inquirenti riguarda i movimenti locali: dove fosse diretto quell’ingente quantitativo, e soprattutto in quale abitazione del rione San Pio. Sono ancora numerosi gli interrogativi, ma una volta ascoltato l’arrestato, i contorni sbiaditi dell’intricata rete di contatti diverranno più nitidi.

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