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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Acciuffato “Barabba” nelle campagne di Frigole. Era evaso a Padova a fine gennaio

Serghei Vitali, 29enne moldavo, noto per l'efferatezza dei suoi gesti, era scappato dall'istituto penitenziario della città patavina, dove si trovava recluso per omicidio e rapina aggravata. Riuscì ad allontanarsi grazie ad un permesso premio per gli studi

FRIGOLE (Lecce) – La sua proverbiale astuzia, con la quale è riuscito a fornire generalità diverse persino alla polizia, questa volta non è bastata. Serghei Vitali, 29enne di origini moldave, era ricercato dallo scorso 18 gennaio. Giorno in cui si era allontanato dal carcere di Padova, dove era recluso dal 2005 e dove sarebbe rimasto fino al 2020, per scontare una pena per i reati di rapina aggravata e  omicidio. Il 9 marzo del 2004, infatti, il 29enne si armò di spranga ed ascia, colpendo un ragazzo di 29 anni, di nazionalità romena, Claudiu Puiu Bochanu.

Rintracciato nelle campagne di Frigole, la marina leccese, nel corso della notte, dagli agenti della squadra mobile di Brindisi, supportati dai colleghi del capoluogo salentino, l’uomo è stato bloccato e arrestato. A partire dal 1998, anno in cui raggiunse l’Italia, il 29enne era stato ribattezzato “Barabba” per la sua condotta tutt’altro che umana.

Era riuscito ad allontanarsi dall’istituto penitenziario, il 18 gennaio,  grazie ad un permesso premio, rilasciato dal giudice di sorveglianza, (sebbene il pubblico ministero Roberto D’Angelo avesse espresso più di una titubanza sulla concessione di quel permesso) perché Vitali potesse proseguire i suoi studi scolastici. Ma da quel giorno di due mesi addietro, non fece più ritorno.

Scattata l’attività investigativa, i poliziotti di Brindisi hanno accertato, dopo giorni di monitoraggio, quale potesse essere l’alcova scelta da “Barabba”: l’evaso aveva individuato un rifugio – collocato tra un deposito di auto, terreni e abitazioni di Frigole – “mimetizzandosi” tra muri di recinzione alti oltre due metri.

Vitali-2La zona è stata completamente circondata dal personale delle questure dei due capoluoghi pugliesi, entrati in azione trovandosi di fronte ad uomo ancora più agguerrito del previsto. Alla vista degli inquirenti, infatti, non solo si è dato ad una spericolata fuga sui tetti degli stabili, ma ha puntato loro una pistola “Tokarev”, carica, pronta per essere utilizzata.

“Neutralizzato” prima che potesse essere troppo tardi, Vitali è stato condotto negli uffici della questura di Brindisi, dove gli sono stati contestati anche i reati di detenzione di arma clandestina ed evasione.

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