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Cronaca Cavallino

Da Brindisi per arraffare profumi e abbigliamento. Fermate due donne

Una 46enne e la complice di 32 anni, entrambe originarie della città adriatica, sono state arrestate dagli agenti di polizia delle volanti. Hanno rubato merce dal centro "Leclerc" di Cavallino e dai magazzini "Coin" di Lecce, per poi caricarla su un'auto priva di tagliando e con assicurazione falsa

CAVALLINO – Ladre con la passione per lo shopping. A bordo di un’auto senza tagliando e con assicurazione falsa. Nella tarda mattinata una pattuglia della sezione volanti, transitando nel parcheggio della zona del centro commerciale di Cavallino “Leclerc”, all’altezza dell’esercizio commerciale “Globo”, ha notato due donne uscire dal negozio con due borse piene salire a bordo di una autovettura station wagon, di colore carta da zucchero.  I movimenti della coppia di donne ha insospettito gli agenti, anche perché  il numero di targa era illeggibile.

I poliziotti hanno fermato l’auto per un controllo: già dall’esterno si poteva notare attraverso i finestrini delle buste da spesa all’interno di una delle quali spuntavano delle scarpe da ginnastica per bambino con ancora il dispositivo antitaccheggio inserito. Sottoposte a verifica, le due donne sono state identificate e fermate. Si tratta di Antonella Di Lauro, di 46 anni e Wanda Licciulli,  di 33, entrambe brindisine. 

Nell’abitacolo della macchina vi erano numerose borse, schermate all’interno per non far scattare l’allarme, contenenti della merce tra la quale 14 confezioni di profumi di marca, ancora integre e col prezzo attaccato e due borse da donna, sottratte dai magazzini "Coin". In un altro sacco, inoltre, vi erano capi d’abbigliamento e scarpe. La merce asportata ai magazzini "Coin" risultava essere di un valore pari a oltre mille e 200 euro, la restante attorno ai 325 euro. Al termine degli accertamenti di rito, su disposizione del magistrato di turno, Antonio  Negro, le due autrici sono state ristrette agli arresti domiciliari per furto aggravato continuato e in concorso, e per uso di atto falso in merito al certificato assicurativo del veicolo. Quest’ultimo è stato inevitabilmente posto sotto sequestro.

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