rotate-mobile
Cronaca

Veneto: violenta rapina ufficio postale, ma viene incastrato. Nei guai leccese

Un uomo originario di Lecce, è finito in manette perché ritenuto l'autore di un colpo, eseguito oltre un anno addietro, ai danni delle poste di un piccolo centro di montagna. I carabinieri lo hanno fermato, dopo accurate indagini

 

 

AURONZO DI CADORE (Belluno) - Alle 13,15 del 18 gennaio del 2011 si presentò nei locali dell'ufficio postale di Villapiccola, frazione di Auronzo di Cadore, nel bellunese, mettendo a segno un colpo che gli fruttò quasi 4 mila euro. In quell'occasione, l'autore della rapina non risparmiò minacce e pesanti aggressioni fisiche alla direttrice, mandandola in ospedale con svariati lividi e fratture. La malcapitata fu dichiarata guaribile in circa trenta giorni.

A distanza di più di un anno, Cosimo Miglietta, 53enne originario della provincia di Lecce (nello specifico, residente nel capoluogo salentino, ma domiciliato ad Auronzo di Cadore), è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Belluno e della compagnia di Cortina d’Ampezzo. L'uomo, poco prima di tentare la fuga a Lecce, aveva per giunta messo in vendita la propria Volkswagen, la stessa utilizzata nel colpo.

L'attività investigativa condotta dagli inquirenti, supportata anche dalle immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza, ha permesso di identificare il 53enne salentino, che ora è finito in cella.

Cosimo Miglietta1-3Fu veramente una scena raccapricciante: Miglietta, pur di mettere a segno il colpo, non esitò a malmenare la donna con rara violenza, gettandola a terra e infierendo, brutalmente, con calci e pugni sulla nuca e sul collo, tanto da essere ricoverata con un trauma cranico, una frattura del malleolo e contusioni multiple.

Miglietta, volto già noto, di mestiere operaio, con pregiudizi di polizia e in quel periodo vessato da debiti (uno dei motivi che l’avrebbero indotto ad eseguire la rapina), è stato dunque destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa – su richiesta del sostituto procuratore Roberta Gallego -  dal gip Aldo Giancotti, sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza, raccolti dai carabinieri, che hanno ricostruito il quadro indiziario, suffragato, tra l’altro, da testimonianze e dal rinvenimento, nel corso della perquisizione, in casa dell’uomo, di una particolare tuta da lavoro – sottoposta a sequestro – coincidente con quella utilizzata per compiere la rapina.

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Veneto: violenta rapina ufficio postale, ma viene incastrato. Nei guai leccese

LeccePrima è in caricamento